GALBIATE – Nuovo appuntamento con rassegna letteraria “Incontro con gli autori”: il Comune di Galbiate e la Biblioteca civica di Galbiate ospiteranno Giovanni Corti per la presentazione del suo ultimo libro “Il tribunale degli assenti”.
L’incontro è previsto per sabato 12 aprile alle 15, presso la biblioteca civica “G.Panzeri” di Galbiate.
La storia, le storie. “Il tribunale degli assenti” è una saga in cui le protagoniste sono tre donne della stessa famiglia, tre generazioni a confronto, accomunate dalla dote innata della veggenza, dalla casa in cui abitano e soprattutto, per le ingiustizie subite, dalla medesima, originale, modalità di vendetta. La prima di loro – anno domini 1631 – è Maria de’ Vismara detta Maria la strìa: la strega. La seconda è Pina. Il periodo storico è quello dell’avvento del fascismo in Italia, a partire dal secondo decennio del secolo scorso. Un periodo permeato dell’astio politico del tempo, della brutalità dei mezzi utilizzati per raggiungere l’obiettivo, l’annientamento degli avversari, ma anche di incresciosi fatti personali di violenza e di sopraffazione che costringeranno la famiglia a emigrare nelle Americhe. La terza è la storia di Carolina. La sua vicenda avviene negli anni novanta. Carolina, una giovane donna argentina, figlia di genitori desaparecidos, torna in Italia e riprende possesso della casa dei bisnonni, emigrati in Sudamerica prima dello scoppio della seconda guerra mondiale. Il suo ritorno in paese è particolarmente travagliato. Pur essendo una perfetta sconosciuta la sua presenza non è gradita da tutti e la ragazza diviene oggetto di minacce anonime, che potrebbero riguardare il passato della sua famiglia, ma anche il suo, più recente in Argentina. Non sarà semplice per il maresciallo Tulipano indagare in un passato, anche remoto e venire a capo di una vicenda complessa che pare ripetersi nel tempo con morti misteriose e soprattutto con la stessa modalità. Che nesso potrà mai esserci tra Padre Gutierrez, capo inquisitore della curia milanese convinto di aver trovato la causa della pestilenza; il generale della Marina argentina Raul Ortega, comandante dei voli della morte; Armerio, libraio anarchico che nell’Italia del fascismo leggeva Joyce e Elio il figlio del Podestà, annegato nel lago il giorno di Sant’Anna? La risposta sono tre nomi femminili: Maria la Strìa, Pina e Carolina. Tre donne, ognuna con la propria storia: il tribunale degli assenti.
“Sono nato a Oggiono nel 1955 – si racconta l’autore -. I miei genitori erano operai. Figlio unico in una famiglia che, come tante altre, cercava nel lavoro di dimenticare la guerra passata da poco e di favorire con il proprio impegno e sacrificio un avvenire migliore sia economico che sociale per sé, ma soprattutto per me. Fin da piccolo sono stato abituato a leggere. Per me il libro rimane il regalo più gradito. Tuttavia frequentai una scuola tecnica per periti industriali perché dopo il diploma avrei potuto io stesso contribuire al sostegno della famiglia.
Fino a cinquant’anni ho svolto un ruolo molto importante in un’azienda meccano-tessile del lecchese, mi occupavo della progettazione elettronica di macchinari tessili. Questo lavoro mi ha permesso di viaggiare in tutto il mondo. Ma a cinquant’anni, in seguito anche a un periodo di crisi finanziaria dell’azienda dove lavoravo, decisi di realizzare il sogno della mia vita: aprire una libreria indipendente che chiamai LiberaMente.
La libreria divenne rapidamente un punto culturale ben radicato nella città. Naturalmente si vendevano libri, ma si facevano pure presentazioni di autori, momenti musicali, piccole esposizioni di artisti locali, addirittura corsi di degustazione vino. L’idea di scrivere è nata lì, in mezzo ai libri, per caso. Il mio genere preferito di lettura è sempre stata la narrativa gialla, di indagine, ma la mia passione vera è la storia del territorio in cui vivo. Mi incuriosiscono le storie del passato. Ho messo insieme le due cose e così ho iniziato a scrivere romanzi gialli, ambientati sul territorio della Brianza collinare, quella dei laghi”.