A “POLIS TO KIDS” UN LABORATORIO SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO

LECCO – Settimana particolarmente dinamica al campus di Lecco dove i 100 alunni di quinta delle scuole primarie A. Carducci, Torri Tarelli e C. Battisti hanno partecipato con grande con entusiasmo al laboratorio “Investigatori di Fiumi”. L’attività, condotta dai professori Laura Longoni e Alessio Radice dei laboratori di Geologia e Geofisica applicata e Idraulica Montana del Polo territoriale di Lecco, ha rappresentato il quarto incontro del progetto “Università dei bambini – POLIS – la città sostenibile”, giunto alla sua VI edizione, grazie al contributo di Fondazione Cariplo ed il supporto di Rotary Club Lecco.

Gli studenti sono stati guidati a riflettere sull’importanza fondamentale dell’acqua, risorsa primaria per il nostro pianeta, e su come molte delle attività quotidiane necessarie alla vita umana dipendano dall’uso dei fiumi. I professori hanno introdotto il tema del rischio idrogeologico, spiegando la struttura di un corso d’acqua, dalla sorgente alla foce, e le differenze tra ruscelli, torrenti e fiumi, con il supporto di immagini di fiumi italiani. Un aspetto particolarmente rilevante affrontato è stato il rischio di alluvione, con una spiegazione dettagliata delle cause e dei modi per prevenirla. È stato citato anche l’esempio dell’esondazione del torrente Caldone, che qualche anno fa ha colpito il territorio lecchese a causa di abbondanti piogge.

I docenti hanno evidenziato che il rischio di alluvioni non è legato solo ai danni diretti provocati dall’acqua, ma anche all’accumulo di materiale solido, come detriti, sassi e fango. Questi elementi, se presenti in grandi quantità lungo il corso del fiume, possono ridurre la capacità del letto fluviale di contenere l’acqua, ostacolandone il normale deflusso e aumentando il rischio di esondazioni. Inoltre, la portata solida trasportata dall’acqua può provocare danni diretti, come l’erosione delle sponde e delle infrastrutture fluviali, l’ostruzione di ponti e canali di scolo e l’invasione di aree urbane e agricole, compromettendo la sicurezza e la stabilità del territorio.

Per rendere l’apprendimento più concreto, il team del Politecnico, composto da Monica Corti, Camilla Crippa, Hasan Eslami, Lorenzo Panzeri, Ana Maria Rotaru, Sara Rrokaj e Alessandro Scaioli, ha proposto una dimostrazione pratica con un modello in scala ridotta di un bacino idrografico montano.

I bambini hanno potuto osservare come fattori come il fondo, la pendenza, la portata e la velocità dell’acqua influenzano il movimento dei sedimenti. L’esperimento ha permesso loro di comprendere in modo diretto e coinvolgente l’impatto che le caratteristiche del terreno e dell’acqua hanno sul rischio idrogeologico.

Al termine della lezione, gli studenti hanno acquisito una maggiore consapevolezza del legame tra il territorio e l’acqua, comprendendo l’importanza di una gestione sostenibile di questa risorsa. Il laboratorio ha avuto anche l’obiettivo di responsabilizzare i bambini, sensibilizzandoli sul fatto che, come cittadini del futuro, è fondamentale tutelare e valorizzare l’ambiente circostante.

Il prossimo incontro segnerà l’ultimo laboratorio del percorso, che porterà i partecipanti verso il “diploma di laurea” della loro esperienza educativa.