A SIRTORI IN TREMILA
PER IL GRANDE MESSNER:
“ECCO LE MIE TRE VITE”

messner con longoniBEVERA DI SIRTORI – Una serata grandiosa, quella di venerdì 18 luglio, che resterà per sempre nella storia di df-Sport Specialist. Per festeggiare i 10 anni del punto vendita Sergio Longoni ha voluto fare le cose in grande invitando il mitico Reinhold Messner.

Impressionante la risposta della gente: circa 3000 persone hanno affollato il negozio per poter assistere alla serata del celeberrimo alpinista. “E’ stata una grande soddisfazione, mi aspettavo tanta gente ma forse non così tanta, anche se nell’intimo c’era la speranza di fare una serata di questo tipo – ha detto il patron di df-Sport Specialist Sergio Longoni – Devo dire che Messner merita tutto questo affetto perchè è veramente una persona straordinaria, dalle grandissime doti umane. E’ stato un onore averlo qui questa sera. Il prossimo passo? Sarà difficile riuscire a eguagliare una serata così strepitosa”.

messner coi picettReinhold Messner è stato preceduto dalle esibizioni della Banda di Besana e del Gruppo Folcloristico Picett del Grenta, un vero regalo per tutti gli appassionati di montagna. Quindi, letteralmente assalito da ammiratori a caccia di un autografo o di una stretta di mano, è salito sul palco l’attesissimo Messner: “Sono molto contento di essere qui questa sera. Oggi non vi racconterò la mia biografia, compio quest’anno i 70 anni e sono contento di essere vivo, avere ancora la mente lucida e le gambe a posto. Il mio interesse, oggi, non è più la cima dell’Everest ma sono i popoli montanari, le facce delle persone che vivono nelle montagne del mondo. Io stesso, partendo da montanaro nelle mie valli delle Dolomiti, sono diventato alpinista per ritornare ancora montanaro. Voglio raccontarvi il rapporto tra uomo e montagna che, alla fine, è ciò che conta quando ci si avvicina alla montagna. Non importa l’altezza, non importa la difficoltà che dobbiamo superare, importa cosa la montagna ci insegna e non esiste maestra più grande e più forte”.

E così Messner ha accompagnato, grazie a un racconto magnifico corredato da immagini e video stupendi, attraverso le sue tre vite: “La prima, quella passata tra le mie Dolomiti; la seconda, quella che mi ha visto sulle cime più alte del mondo e la terza, quella orizzontale e cercate di non fraintendere questo termine – scherza Messner con un pizzico di ironia -, intendo quella dell’esplorazione… tra l’altro ho sentito che oggi Berlusconi è stato assolto”. La platea è rimasta letteralmente incantata da un uomo che è stato capace di raccontare curiosità e dare spiegazioni su questioni più tecniche: dalla geologia alla storia dell’alpinismo oppure alle tecniche di salita nelle diverse epoche. E così dall’Everest siamo “saliti” sul Nanga Parbat dove ha trovato la morte il fratello Gunther e poi, ancora sul Nanga Parbat, con la successiva salita in solitaria: “Salire da soli è molto più difficile dal punto di vista psicologico perchè non puoi condividere la paura con nessuno”.

messner autografiMessner ha parlato anche della sua vita esplorativa in Antartide e al Polo Nord, tutto con uno scopo preciso: “Noi non saliamo per arrivare in cima, ma per scendere e tornare fra la gente. Quando ritorno tra gli uomini dopo tanta sofferenza e tanti sforzi è un po’ come rinascere. La “vita nuda” è il patrimonio più grande che abbiamo perchè si può riempire con altri sogni. La mia salita all’Everest la vedo come un’esperienza che mi ha detto cosa potevo fare e mi ha dato la forza per andare oltre”.
Dietro la scorza del montanaro, Reinhold Messner si è rivelata una persona dall’animo profondo, fine comunicatore, capace di colpire la sensibilità delle persone: “Sono una persona normale, ho polmoni normali, un cuore normale, l’intelligenza dicono abbia sofferto un po’ in tutte queste salite – scherza ancora – ma sono riuscito a raggiungere i miei obbiettivi grazie  ai miei fallimenti. Sono caduto, ma mi sono sempre rialzato, una, due, tre o quattro volte…”.

Il grande alpinista non si è risparmiato e ha voluto lasciare la platea con una sua piccola personalissima eredità: “Forse ce la farei ancora a salire sull’Everest, con le bombole d’ossigeno e due sherpa che tirano e uno che spinge, ma non sarebbe il mio stile, arrampico ancora un pochettino… ma oggi faccio conferenze, scrivo libri e ho aperto alcuni musei per condividere le mie esperienze con la gente. Nel mio zaino porto sempre tutte le mie esperienze e questa sera le rimescolo con le vostre vite”.