ABOLIZIONE DELLE PROVINCE:
LAVORATORI DI VILLA LOCATELLI
IN STATO DI AGITAZIONE

VILLA LOCATELLILECCO –  Lavoratori dell’Amministrazione provinciale in stato di agitazione. Lo annunciano Francesco Mazzeo, Rsu, Marco Paleari, Fp Cgil, Enzo Cerri, Cisl Fp, e Italo Bonacina, Uil Fpl.

“I lavoratori e le lavoratrici della Provincia di Lecco riunitisi in assemblea il 20 novembre scorso unitamente alle OO.SS FP CGIL, CISL-FP e UIL-FPL, preoccupati per gli effetti della manovra finanziaria del Governo sull’occupazione e sulla capacità dell’Ente di erogare i servizi ai cittadini e alle imprese, hanno proclamato lo stato di agitazione che sarà revocato in caso di revisione della manovra economica riguardante le Province prevista dal DDL stabilità 2015-2017. Gli obiettivi di contenimento della spesa pubblica assegnati alle Province, perseguiti in modo convergente da manovre di finanza pubblica già vigenti e da quelle proposte dal Governo, sono gravidi di conseguenze negative.

I dipendenti della Provincia di Lecco, preoccupati degli effetti che tali obiettivi produrranno sulla capacità dell’ente di erogare i servizi e di assicurare il mantenimento dell’occupazione, denunciano la loro insostenibilità. Gli effetti denunciati delle manovre finanziarie in atto consistono nella drastica riduzione di vitali risorse finanziarie per il funzionamento dell’Ente, dovuta sia alla cessione di risorse all’erario statale prevista e attuata dal D.L. n. 66/2014 e da norme previgenti (D.L. 95/2012, legge n. 228/2012- stabilità 2013, D.L. 16/2014), sia alla ulteriore riduzione di spesa che la Provincia di Lecco, unitamente alle altre Province, sarà costretta a subire se saranno confermate le previsioni contenute nel DDL stabilità 2015-2017.

È importante evidenziare che le minori risorse dovute alle norme già vigenti, D.L. 66/2014, D.L. 95/2012, ecc per la Provincia di Lecco sono quantificate in oltre 3 milioni euro, mentre le previsioni del disegno di legge di stabilità 2015-2017, se confermate nelle cifre attualmente previste per tutte le Province (pari a 1miliardo di euro per il 2015, 2 miliardi di euro per il 2016 e 3 miliardi di euro a decorrere dal 2017), comporteranno per il nostro Ente minori risorse per circa 8 milioni di euro, nel 2015, circa 15 milioni di euro nel 2016 e circa 28 milioni di euro nel 2017. Pertanto, Limitandosi al solo 2015, il bilancio provinciale subirebbe un taglio di risorse di almeno il 20%!

È di tutta evidenza che l’esiguità delle risorse di cui disporrebbe la Provincia di Lecco, determinerebbe inevitabilmente una grave situazione di squilibrio finanziario, con inevitabili riflessi sia sulla capacità di rispetto del patto di stabilità, alla cui violazione sono associati anche effetti sanzionatori, sia sulla configurazione di una situazione di dissesto finanziario, non dovuta a dissennatezze amministrative ma, paradossalmente, quale effetto di una apparente rigorosa pianificazione delle manovre finanziarie in atto!

È importante evidenziare, altresì, che minori risorse finanziarie per il contenimento della spesa, seppure in misura relativa assai inferiore rispetto alle Province, sono previste anche a carico di Regioni e Comuni. Tali enti sono coinvolti direttamente nel processo di riforma previsto dalla Legge 56/2014, dalla quale si attende un profondo riordino amministrativo che, tuttavia, non ha trovato ancora compimento, mancando i provvedimenti regionali che dovranno definire il trasferimento di funzioni, beni, risorse e personale.

Non sfugge, perciò, la problematicità connessa al fatto che questi enti, a fronte di importanti tagli di risorse finanziarie ai propri bilanci, sono chiamati a farsi carico di nuove funzioni che dovranno acquisire dalle Province, le quali intanto e in attesa che siano ridefinite le competenze tra enti di area vasta, comuni, regioni e stato, sono tenute a garantire i servizi, pur venendo private delle necessarie risorse finanziare. Nello stesso tempo non sfugge che con uno scenario come quello descritto, allo stato attuale tutt’altro che ipotetico, le incertezze sul futuro assetto dell’ente di area vasta e le relative funzioni sono destinate ad accentuarsi. Sono ben oltre la condizione di rischio le risorse destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria e al riscaldamento delle scuole superiori, alla sicurezza e gestione della rete stradale, al dissesto idrogeologico – più che mai attuale- e a numerosi altri
servizi, fra cui quelli per la formazione e i centri per l’impiego. Particolarmente incerto risulta il futuro dei lavoratori precari, ancora e dopo anni senza un piano di stabilizzazione, che in Provincia di Lecco ammontano a 8 unità.

Dal quadro descritto emerge, con tutta evidenza, un attacco fortissimo ai servizi ai cittadini, poiché non basta proclamare le riforme, ma occorre finanziarle. Per assicurare l’occupazione e il lavoro, la manutenzione delle strade, la pianificazione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente, la gestione delle scuole e i servizi cui hanno diritto i cittadini, il Governo deve avere ben chiaro che non bastano la forza del pensiero e le battute ad effetto, ma sono necessarie scelte politiche e di governo coerenti e tangibili.

Pertanto i lavoratori e le lavoratrici della Provincia di Lecco nei prossimi giorni svilupperanno e metteranno in campo, unitamente alla Rappresentanza sindacale unitaria e alle federazioni di Lecco di FP GCIL, CISL – FP e UIL-FPL, ogni iniziativa utile a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze negative che nei prossimi mesi si potrebbero ripercuotere sul territorio”.