AMBIENTE/”GIORNATA MONDIALE
DELL’ACQUA SENZA… ACQUA”

LECCO – Oggi, 22 marzo, si celebra come ogni anno la ‘Giornata mondiale dell’Acqua’, una ricorrenza importante che celebra il valore di questo elemento fondamentale per la vita sulla Terra. Ma questo elemento è messo fortemente a rischio dai comportamenti dell’uomo: le attività umane hanno innescato i cambiamenti del clima e il conseguente riscaldamento globale, che stanno determinando sempre più squilibri a livello di disponibilità delle risorse naturali e dell’acqua in primis.

Il Circolo Ambiente ‘Ilaria Alpi’ denuncia ancora una volta la forte siccità che colpisce alcune regioni, il Nord Italia e le stesse province di Lecco e Como. Territori in cui da un anno e mezzo mancano precipitazioni sufficienti a garantire la giusta quantità di acqua per la natura e per le diverse funzioni. Il rischio è, se si va avanti così senza piogge, che l’acqua diventi sempre più scarsa, anche quella a uso potabile; in alcuni territori si rischia di dover intervenire con le autobotti per rifornire gli acquedotti, cosa già successa in passato in coincidenza con precedenti periodi di prolungata siccità.

La politica deve trovare il modo di tutelare al meglio le risorse idriche, preservandole da usi speculativi o da cattiva gestione. Ma i segnali che arrivano vanno nella direzione peggiore. Nonostante il vittorioso referendum del 2011 contro la privatizzazione dell’acqua, il rischio speculazione è sempre in agguato: lo scorso 16 dicembre è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto attuativo della legge sulla concorrenza che introduce limitazioni alla gestione pubblica dei servizi idrici da parte dei comuni, favorendo quindi processi di privatizzazione delle gestioni.

Anche nel territorio lecchese sta aumentando il consumo di suolo, ovvero l’impermeabilizzazione dei terreni che limita la ricarica delle falde. E poi l’artificializzazione dei corsi d’acqua, con gli effetti che si sono visti per il fiume Lambro e per i suoi affluenti. Infine, dice ancora il Circolo Ambiente ‘Ilaria Alpi’, occorre evitare usi impropri come per esempio utilizzare l’acqua per l’innevamento artificiale in montagna, come nel caso del progetto che riguarda il Monte San Primo. Tocca quindi alle istituzioni e a tutti i cittadini impegnarsi per difendere l’ambiente, il territorio e l’acqua, da tutelare e rispettare con la massima attenzione.