AMBROSOLI A LECCO.
“SE DEVO DIRE UNA SOLA
PAROLA: VINCEREMO”

LECCO – Intenso il programma di Umberto Ambrosoli, candidato alla Presidenza di Regione Lombardia sostenuto dal PD, che ha visitato il territorio incontrando imprenditori, associazioni e gente comune nelle piazze, accompagnato dai segretari dei partiti di centrosinistra e dai candidati della coalizione al Consiglio Regionale, alla Camera e Senato. Partito da Piazza Cermenati di Lecco, Ambrosoli insieme al sindaco Virginio Brivio si è recato al mercato di Mandello facendo tappa alla Guzzi ed incontrando i dirigenti e l’RSU.

AMBROSOLI A LCPoi si è diretto a Bellano dove è stato accolto da numerosi cittadini e dai suoi sostenitori. Si è sposato succesivamente a Colico dove ha visitato la ditta ATV leader mondiale nel settore manifatturiero, ascoltando i dipendenti e confrontatosi con i responsabili delle associazioni imprenditoriali della provincia.

Nella tappa finale Ambrosoli si è poi recato a Lecco presso Palazzo Falk dove ha incontrato la cittadinanza, i sostenitori e le associazioni. “Se devo dire una sola parola scelgo: Vinceremo!”. Con questo pensiero Umberto Ambrosoli ha inziato il suo discorso dove ha affrontato temi legati alla sanità, formazione, legalità, lavoro, giovani e famiglie. Ha criticato fortemente l’eccessivo centralismo di Regione Lombardia che non dà dignità al lavoro degli amministratori locali che oggi svolgono innanzitutto un’attività di volontariato fatta di passione e coraggio, mettendo in luce come oggi sia necessaria una regione che liberi le energie del territorio e non le vincoli come accade oggi.

“Nei giorni scorsi sono stato ad Adro dove ho incontrato le insegnanti che hanno dato vita ad una colletta
permettendo ai bambini figli di immigrati di fruire della mensa” ho sottolineato Ambrosoli “è stata un’esperienza significativa, vorrei che Adro diventasse la capitale della solidarietà perché chi ha governato la nostra Regione fino ad ora ha dimenticato che siamo gente di carità ed abbiamo avuto figure come il Card. Martini che hanno segnato i nostri territori e noi cittadini in particolar modo se penso agli operatori sociali e agli insegnanti che vivono in situazioni di emergenza supplendo alla cerenze delle istituzioni e mettendosi in gioco come professionisti validi e creativiti”.

Ambrosoli non si è sottratto al discorso complesso sulla sanità. “Non basta dire che il nostro sistema sanitario sia il migliore di tutti. Lo è sempre stato da quattrocento anni ed ora come l’hanno ridotto? Ad una gestione fatta di mazzette e di voucher che non aiutano chi è solo a scegliere il servizio migliore. Dobbiamo rimettere al centro la persona e non il business”.

Il candidato ha toccato poi il tema del lavoro precisando che la situazione di crisi fa riflettere e ci impone di programmare una nuova strategia. “È possibile creare 300.000 posti di lavoro, abbiamo fatto ricerche accurate e posso dire che sarà una priorità cercando fondi Europei, investendo nei settori professionali tecnologici e ripensando il welfare”.

Ambrosoli ha concluso ringraziando le 1000 persone che hanno contributo alla stesura del programma, cittadini lombardi dislocati in tutta la regione che attraverso un software hanno messo in condivisione idee e competenze. Prima di salutare i presenti ha detto: “A chi è portatore di un bisogno vogliamo dirgli che faremo insieme una Lombardia migliore di quella che fino ad oggi hanno costruito perché vogliamo insieme rispondere seriamente ai bisogni dei cittadini”.