
ANCHORAGE (ALASKA, USA) – Mentre gli occhi del mondo sono stati puntati ancora una volta su Anchorage, Alaska, dove si è tenuto di recente il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin – incontro che ha attirato attenzione internazionale e che promette sviluppi in chiave ucraina, tra colloqui riservati, tensioni diplomatiche e tentativi di mediazione – a Lecco quella città evoca tutt’altro ricordo.
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Quello di un’onorificenza straordinaria, legata agli alpinisti che nell’estate del 1961 scrissero una pagina indelebile della storia locale e mondiale.
LA CITTADINANZA ONORARIA DI ANCHORAGE A AIROLDI E CASSIN
È proprio nel luglio di 54 anni fa che Pier Luigi (Gino) Airoldi e Riccardo Cassin, assieme al gruppo dei Ragni di Lecco, conquistarono la vetta del Monte McKinley. L’impresa, guidata da Cassin e supportata da altri alpinisti lecchesi – tra questi Airoldi, Alippi, Canali, Perego e Zucchi – fu celebrata non solo in Italia, ma anche nelle terre gelide dell’Alaska, dove la comunità di Anchorage li volle cittadini onorari.
Un riconoscimento che arriva in giorni storici e tesi: mentre J. F. Kennedy affrontava la tensione della Guerra Fredda, trovò il tempo di inviare personalmente telegrammi di congratulazioni agli eroi lecchesi e tentò, senza successo, di riceverli a Camp David, per poi provare nuovamente a organizzare un incontro a New York. Il segno lasciato dagli alpinisti italiani fu così profondo che la rivista “Life” acquistò i diritti esclusivi della loro straordinaria avventura, e la città di Anchorage decise di accoglierli come cittadini, omaggiando il coraggio e l’impresa delle “Aquile lecchesi”.
IL MC KINLEY E LECCO: UN LEGAME CHE SUPERA I CONFINI
Il Monte McKinley – la grande montagna, chiamata dai nativi Denali – rimane uno dei simboli più potenti per Lecco e la sua comunità. L’ascesa del 19 luglio 1961 celebrava i cento anni dell’Unità d’Italia e rilanciava la città di Lecco verso una fama internazionale. L’ambizione, la preparazione e la resistenza dei Ragni vennero riconosciute anche dalle più alte autorità statunitensi e si legarono, per sempre, al nome dell’Alaska.
Airoldi e Cassin – insieme agli altri membri della spedizione – vengono ancora oggi ricordati dai cittadini di Anchorage, una città che si fa così ponte di memoria tra le cronache mondiali e le storie lecchesi di coraggio.
S. T.

Foto di copertina e articolo sugli Eroi invitati da Kennedy sono del Corriere della Sera (1961)



