ANPI: “I PRINCIPI DEL FASCISMO
UN DELITTO CONTRO L’UMANITÀ.
SI RESTI VIGILI ANCHE A LECCO”

ANPIÈ il momento di una forte denuncia, da parte delle forze politiche democratiche del nostro Paese. L’annunciata celebrazione – sotto le mentite spoglie di una “marcia” contro l’immigrazione e la legge per lo ius soli – del 28 0ttobre 1922 , giorno in cui il Fascismo si avviò al potere, rappresenta lo spartiacque dopo il quale non sono più concesse ambiguità.

Anche se tali manifestazioni nostalgiche sono state proibite dai prefetti su indicazioni del ministro degli Interni, la guardia non va abbassata, come ci ricorda il presidente nazionale dall’Anpi Carlo Smuraglia: «In passato, infatti, il divieto delle autorità non ha impedito lo svolgimento di iniziative promosse da forze neofasciste. Forza Nuova, d’altra parte, ha già praticato opportuni “travestimenti” di cortei e manifestazioni, denominati “passeggiate”».
Perché «non si fa abbastanza – ci ricorda Giacomo Verri su “Patria Indipendente” – per tenere a freno chi sputa sulla memoria della Resistenza e soprattutto chi bellamente vuole affiancarvi altre memorie, più torve e non degne di essere innalzate al pubblico ricordo. C’è allora chi genericamente vuole incidere targhe a ‘martiri’ fascisti».

Nei giorni scorsi anche a Lecco sono circolati volantini inneggianti al fascismo e al 28 ottobre, il giorno della “marcia su Roma”. Di quel giorno e di quegli eventi, sulle responsabilità della monarchia, la discussione è libera e aperta.
Ma un conto sono la discussione, la riflessione storica, la rilettura, che non significa revisionismo, e un altro la celebrazione. Perché non deve esserci più spazio per i bizantinismi. Il fascismo non ha e non può avere spazio nella democrazia italiana.

Non solo perché la Resistenza in ogni sua forma e gli eserciti alleati l’abbiano sconfitto, ma perché i principi del fascismo sono un delitto contro l’umanità.
«Come scrisse una volta Alberto Asor Rosa parafrasando Italo Calvino – ci ricorda ancora Giacomo Verri -, “dietro il milite delle brigate nere più onesto, più in buonafede, più idealista c’erano i rastrellamenti, le operazioni di sterminio, le camere di tortura, le deportazioni e l’Olocausto; [mentre] dietro il partigiano più ignaro, più ladro, più spietato c’era la lotta per una società pacifica e democratica, ragionevolmente giusta, se non proprio giusta in senso assoluto, ché di queste non ce ne sono”»

Non siamo soli: c’è tanta gente seria, tanto volontariato, tante persone che normalmente si occupano del prossimo e tante che si indignano magari silenziosamente , contro le nefandezze cui siamo costretti ad assistere.

Insieme a loro l’ANPI provinciale di Lecco rivolge un invito alle Autorità perché siano ferme nel far rispettare i principi della Costituzione nata dalla Resistenza e dall’Antifascismo.

ANPI Lecco – Direttivo provinciale