LECCO – Con ottobre è partita ‘Cura è rivoluzione’, la campagna di tesseramento 2023-2024 dall’Arci, la rete alla quale aderiscono circa 4.000 Circoli in tutta Italia e più di un milione di soci e socie.
La campagna arriva in un tempo drammatico e pericoloso, in un sistema che genera guerra, collasso climatico, disuguaglianze estreme e crescenti, crisi della democrazia, e arriva anche dopo un anno politicamente nerissimo in Italia, segnato dal governo più a destra della storia repubblicana che vede o crea nemici ovunque: giovani, pensionati, donne, poveri, migranti, disabili, persone lgbtq+.
Per quest’anno, il tesseramento Arci porta con sé due importanti novità, che rappresentano un passo avanti che l’Associazione compie sia per migliorare i propri strumenti associativi che per tutelare e affermare i diritti e il benessere di tutte le persone. La prima novità è l’introduzione della tessera digitale, attivabile tramite l’AppArci, con cui i soci potranno consultare tutti gli eventi e le iniziative dei Circoli, ricevere notifiche relative ad appuntamenti, attività, assemblee, campagne sociali e sugli sconti con teatri, cinema, musei e locali convenzionati.
La seconda novità è quella dell’introduzione dell’identità alias sulle nuove tessere Arci, una nuova procedura di tesseramento rivolta alle persone trans, con l’obiettivo di garantire l’autodeterminazione di chi sta affrontando un percorso di transizione di genere. Un tema cruciale, come ci raccontano le cronache, in un’Italia che resta tra gli ultimi Paesi dell’Ue nella difesa delle persone lgbtq+ e con un governo che si è scagliato più volte contro i loro diritti.
Il tesseramento alias della campagna ‘Cura è rivoluzione’ vuole aprire un varco per tutelare l’identità di genere e il diritto di tutte le persone di potersi esprimere liberamente in un quadro di regole comuni e condivise. E per continuare a essere, come Associazione, nella socialità e nella solidarietà, un antidoto all’emarginazione e all’impoverimento culturale e materiale.
“Vogliamo continuare a costruire e praticare, con ancora maggior convinzione e forza, un progetto di partecipazione popolare credibile per una vera alternativa di società, prima di tutto difendendo i diritti di chi sta peggio, di chi si è visto togliere una misura di contrasto alla povertà come il reddito di cittadinanza – ricorda Arci – E lo vogliamo fare a partire dalla campagna di tesseramento ‘Cura è rivoluzione’, per diffondere la partecipazione civica e promuovere nuovo associazionismo, per difendere il nostro radicamento sul territorio e le tantissime attività di prossimità, fondamentali per rafforzare coesione e giustizia sociale, all’insegna della solidarietà e del mutualismo. Per noi ‘Cura è rivoluzione’ perché, oggi più che mai, la cura delle persone e delle comunità, dei territori e dei beni comuni, dell’inclusività e della pluralità, dei luoghi della prossimità, della socialità, della cultura e del tempo libero sono la risposta rivoluzionaria a solitudine, egoismo, disuguaglianze, discriminazioni, odio e violenze. ‘Cura è rivoluzione’ perché in Arci ci prendiamo cura dei desideri e dei bisogni di tutte le persone”.