ARRESTATI I DUE VARESINI DENUNCIATI PER L’ESTORSIONE “HOT” A CASARGO

CASARGO – Nel tardo pomeriggio di ieri, i Carabinieri del NORM della Compagnia di Lecco, in collaborazione con quelli della Compagnia di Luino, hanno tratto in stato di arresto, A.C. 40enne di di Cuveglio (VA), e G.M. 31enne di Cadegliano (VA), poiché raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dall’ufficio G.I.P. del Tribunale di Lecco, per i reati di estorsione continuata e furto.

I fatti risalgono al mese di aprile, quando un 52enne di Casargo si era rivolto alla locale Stazione Carabinieri per denunciare che, dopo avere visitato alcune “hot line” ed avere intrattenuto conversazioni erotiche con una donna, tale “Annalisa”, aveva successivamente approfondito la conoscenza con quest’ultimaa tramite una chat ed infine, visto il presunto rapporto intimo creatosi, il rapporto era proseguito tramite conversazioni telefoniche.

Con il passare del tempo nel rapporto era subentrata anche una seconda donna, “Chiara”, con la quale il valsassinese aveva intrattenuto conversazioni dello stesso tenore.

Improvvisamente, però, il soggetto aveva iniziato a ricevere della chiamate da uno sconosciuto, il quale prospettandogli di avere intrattenuto rapporti erotici “con una minorenne” si diceva molto infastidito e gli chiedeva il pagamento di una somma di denaro per evitare la denuncia e di conseguenza che la notizia finisse sulla stampa.

L’uomo, dopo avere eluso le prime richieste, a seguito delle pressanti minacce ha ceduto al ricatto versando, tramite vaglia e pagamenti “Western Union”, in un lasso di tempo molto ristretto la somma di circa 1.700 euro.

Poiché le richieste di versamenti di denaro erano sempre più frequenti ed il soggetto non riusciva più a far fronte ai pagamenti, anche in relazione alle minacce particolarmente esplicite, non avendo disponibilità di denaro, decideva di denunciare l’accaduto ai Carabinieri.

Di conseguenza, i militari della Stazione di Casargo e quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno avviato immediatamente le indagini giungendo all’identificazione dei due arrestati, nonché di un terzo complice; a causa dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti i tre sono stati raggiunti inizialmente da un Decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Lecco con le imputazioni di estorsione e furto, oggi confermate dall’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare al regime di arresti domiciliari da parte del G.I.P. del Tribunale di Lecco, su richiesta della locale Procura della Repubblica.