ARRIGONI CONTRO LA BRAMBILLA:
“SU VIA MACORNA LANCIA SASSI
CHE CADONO NEL VUOTO”

arrigoni vs brambillaCALOLZIOCORTE – “Sull’asta del terreno comunale di via Macorna e relativo pronunciamento del TAR, Michela Vittoria Brambilla, più che togliersi un sassolino dalla scarpa, tenta di scagliarmi addosso macigni per screditare la mia figura e l’operato della precedente amministrazione”.

L’ex sindaco Paolo Arrigoni replica così alla ‘rossa’: “ La Giunta Arrigoni – lo attesta il giudice – non ha “commesso gravi ed evidenti errori” in occasione della gara. Gli uffici, cui compete l’attuazione degli atti, per quella gara hanno proceduto come sempre fatto in precedenza e con le stesse modalità!”. L’ex ministro afferma anche che l’asta “non aveva i requisiti necessari”. “Beh, allora perché ha partecipato senza preventivamente segnalarci criticità? – prosegue il senatore – E se l’esito le fosse stato favorevole, avrebbe comunque avviato il ricorso? Anche sugli oneri a carico dei calolziesi non è corretta: le spese legali non sono costate migliaia di euro, ma 3000, peraltro da liquidare al 50% con lo Scaccabarozzi”.

“Rassicuro i calolziesi: la mia Giunta ha fatto quello che ogni amministratore onesto avrebbe fatto di fronte alla prepotenza, alle accuse mosse di aver truccato la gara, alla richieste della Brambilla al Tribunale di annullare tutto il Piano triennale delle Alienazioni e di vedersi riconosciuta la cifra di 100.000 euro per risarcimento danni”, prosegue Arrigoni.

“Il TAR non ha rilevato nella gara “porcherie”, ma solo un vizio formale in ordine alla perizia del terreno, che doveva essere formulata su un distinto documento in luogo dell’inserimento diretto nel Piano dei dati salienti (interpretazione della disposizione del DL 112/2008) – precisa l’ex sindaco – Significativo che il tribunale abbia confermato il Piano, riconoscendo valide le altre vendite, nonché abbia respinto al mittente la richiesta danni”.

Il terreno ora è ancora nelle mani del Comune. Sta alla nuova amministrazione comunale fare le scelte. “Ora da semplice cittadino calolziese sono certo che saranno altrettanto trasparenti e con la massima evidenza pubblica, qualora se ne confermasse l’alienazione”, conclude Arrigoni.