ATTACCO IN ANONIMO DELL’ASSESSORE DURANTE, LA “DENUNCIA” DI TREZZI

Desidero condividere con voi un episodio accaduto nel gruppo Facebook “Lecco. Società e Politica” di cui sono tra gli admin.
All’apparenza può sembrare una banalità da social, ma per il ruolo pubblico di una delle persone coinvolte, ritengo sia doveroso raccontarlo.

Un cittadino, Paolo Rusconi, ha segnalato in modo diretto e sarcastico una contraddizione urbana: dei fiori posati a scopo decorativo in Largo Montenero a fianco di un tratto pedonale tutt’ora con pietre sconnesse.
Una scelta estetica che ignora una criticità ben più urgente.

Poco dopo, è arrivata una risposta anonima dai toni inaccettabili: insulti personali, derisioni, accuse gratuite.
Il cittadino è stato definito di fatto “ritardato”, “frustrato”, “analfabeta”.
Il tutto da un profilo anonimo, privo di nome e cognome ma solo:
“Membro anonimo 582”.
Che ha apostrofato il cittadino autore del post con:
– “scrive post per il piacere di scatenare polemiche e così sentirsi di avere un senso”
– “Lei provi, vedrà che la sua esistenza sarà piu utile…”.
– “Se ha delle fatiche se ne prenda cura senza rivolgerle su altri”
– “Lei è lo stesso che va in giro da mesi a scrivere ovunque che gli smartbin del Comune costano 20.000 perché, come un bravo alunni di terza elementare, ha fatto la divisione, livello qualità delle polemiche TERZA ELEMENTARE alle prime divisioncine in colonna”
– “attribuisce i suoi problemi agli altri..”.
– “si è piuttosto stufi di questi post quotidiani da anni… Non sono mica una psicoterapia di gruppo i social o un vomitatoio di pensieri e opinioni personali che altri si devono sorbire”

Ma il fatto più ironico e grave è che, in quanto admin del gruppo, ho potuto verificarne l’identità: dietro quell’anonimato si nascondeva un’assessora comunale in carica.
Sì, una figura istituzionale, che invece di rispondere nel merito – punto e stop – ha scelto di insultare nell’ombra.

Il “Membro anonimo 582” è
ALESSANDRA DURANTE
L’assessora addirittura alla Comunicazione e Rapporti coi cittadini, alle Politiche per bambini, giovani, famiglie ed Evoluzione digitale
(Solo per il suo ruolo sveliamo il nome dell’anonimo)

Trovo quindi questo comportamento doppiamente vergognoso. Una persona che ricopre un incarico pubblico dovrebbe essere esempio di correttezza, trasparenza e rispetto. Non può utilizzare un falso anonimato per aggredire un cittadino che ha semplicemente espresso un’opinione, peraltro fondata.
Questa non è solo una caduta di stile: è una mancanza grave, che squalifica per estensione le istituzioni.
Non ci sono attenuanti.
Per questo credo che l’unica conseguenza dignitosa e coerente sia una: le dimissioni.

Paolo Trezzi