BERGNA, FI:”OSSESSIONATI
DALLA BRAMBILLA PERCHÉ
NCD NON HA FUTURO”

davide bergna con silvio berlusconiLECCO – “In bilico tra l’umiliante confluenza nel Pd e il mesto ritorno alle origini, gli esponenti del Ncd, a tutti i livelli, sanno di non avere futuro. E a Lecco se la prendono con il commissario di FI, on. Brambilla, perché è di ostacolo alle loro ambizioni di ritorno all’ovile”. Così Davide Bergna, responsabile di Forza Italia per la Provincia di Lecco, in un lungo comunicato le ultime polemiche interne ed esterne al partito e il rapporto tra FI e Ncd.

“Il presidente Berlusconi – ricorda Bergna – ha ben indicato la necessità di avere un centrodestra unito per vincere e lui stesso, con tutta Forza Italia, sta promuovendo questa aggregazione di moderati: un grande contenitore che vada addirittura oltre i partiti per riunire anche associazioni ed organizzazioni che condividano le nostre stesse finalità. Lavoriamo per questo e posso dire che il centrodestra a Lecco ha già una base più che solida: l’alleanza tra Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia che ci ha visti uniti anche nelle elezioni amministrative. Ora come allora, siamo aperti anche al contributo di nuove risorse della società”. Ma “i toni, l’arroganza e la supponenza” che trapelano dall’ultima intervista di Daniele Nava “basterebbero per indurre qualsiasi interlocutore a non prestargli il minimo ascolto. Non solo non conosce né rispetta le forme, trancia giudizi come un oracolo e detta condizioni in casa d’altri, ma per di più appare affetto da una singolare ossessione: vede “Brambilla” dappertutto, probabilmente anche quando si guarda alla specchio, mentre una vocina misteriosa gli ronza nell’orecchio “Brambilla, Brambilla, Brambilla, Brambilla e così via, all’infinito”… Vorrei però tranquillizzarlo, pur non essendo il suo medico: l’origine di questo disturbo è politica, non psichiatrica”.

Daniele NavaIl principio “solo uniti si vince” è giustissimo, ma occorre entrare nel merito. “Nava – osserva il responsabile di FI – ora blatera di federazione, di un nuovo soggetto politico. Ma quando c’è stata l’opportunità di lavorare ad una vera unità del centrodestra, cioè prima delle elezioni comunali, l’Ncd ha unilateralmente “nominato” Bodega candidato, ben sapendo che la Lega non avrebbe potuto accettarlo. Cioè ha scientemente lavorato per dividere, non per unire. E quando c’è stata l’opportunità di sostenere Negrini, al ballottaggio, esponenti del Ncd hanno invitato a votare Brivio. Al di là dei funambolismi matematici del Nostro (sa tutto lui: da dove i voti vengono e dove vanno!), la posizione del Ncd nei confronti della sinistra è stata, è e sarà più che ambigua: una vera truffa nei confronti degli elettori. A Roma Renzi si regge sui loro voti, a Lecco l’Ncd avrà due consiglieri di CL; e proprio CL, una volta tanto con chiarezza, ha manifestato il suo appoggio a Brivio (non “diamo i numeri”, noi, ma citiamo dichiarazioni pre-ballottaggio). Quindi, ricapitolando, si vorrebbe proporre come motore per costruire la federazione di centrodestra proprio chi ha sabotato l’unità prima delle elezioni, chi non riconosce la Lega come interlocutore, chi attacca personalmente il commissario di FI e chi è rappresentato in consiglio comunale da due “riserve” di Brivio? Nava si risponda da solo”.

brambillaBergna dichiara di condividere “punto per punto” l’azione del commissario di FI Brambilla, e la ringrazia per l’impegno. “La “brambillomania acuta” di cui soffrono Nava, Piazza e soci, è – ripete – un fenomeno politico. Ma non nel senso inteso da chi ne soffre. I dirigenti del Ncd sono gente del mestiere, gente esperta (bisogna ammetterlo), da tanti anni sul palcoscenico, e sanno perfettamente che la sigla sotto la quale militano non ha futuro: non solo la logica, che già basterebbe, ma le leggi elettorali impongono loro di scegliere tra la confluenza nel Pd renziano, possibilmente “depurato” dai residui della vecchia “ditta” di Bersani, e il ritorno, magari in ordine sparso, all’ovile del centrodestra, dove per un po’ – sanno anche questo – toccherà pagare pegno nell’angolo, con il cappello dell’asino in testa. Non se ne rendono conto soltanto a Lecco. Applicando l’Italicum alle attuali intenzioni di voto, domenica scorsa sul “Corriere”, il sondaggista Pagnoncelli ha rilevato che, in un ipotetico ballottaggio, il centrodestra unito avrebbe la meglio sul centrosinistra (e fin qui nessuna notizia) e che gli esponenti di Area popolare, cioè l’Ncd, si dividerebbero tra centrosinistra e centrodestra in misura del 60 contro il 40 per cento. A Lecco, però, hanno un problema supplementare: la via del ritorno è sbarrata dalla determinazione di un commissario e di un nuovo gruppo dirigente che hanno scelto, senza se e senza ma, anche accettando di correre qualche rischio iniziale in termini di consenso, la strada della chiara alternativa alla sinistra e del rinnovamento totale: addio agli inaffidabili mestieranti della politica. Ecco come si spiega la “brambillomania” di Nava, Piazza e compagnia bella: con l’illusione di risolvere il problema cercando di allontanare una persona a loro sgradita perché di ostacolo ai propri disegni. Invece il problema erano loro e loro, andandosene, ce l’hanno cortesemente risolto”.

In FI, dunque, non c’è alcun fermento. “C’è – corregge Bergna – un vano tentativo di destabilizzazione che viene dall’esterno, da chi approfitta dell’ingenuità o della malafede di qualcuno che nutre ambizioni inversamente proporzionali alle proprie capacità.

La verità è che da un anno i “brambillomani” del Ncd cercano di alimentare una fronda interna a FI che lavora per cercare di screditare il commissario e tentare di riprendersi il partito. La “fronda” avrebbe voluto schierarsi con Ncd, ma ha democraticamente perduto il confronto interno con chi, interpretando la linea del presidente Berlusconi, puntava sull’alleanza con Lega Nord e Fratelli d’Italia. Altro che scelte della dirigenza: quando si è minoranza bisogna prenderne atto”. Ovviamente sostenere una diversa òonea politica non è un male in sé. “Le divergenze ci sono e ci saranno sempre, in tutti i partiti, ma di norma si discute a porte chiuse per poi ricompattarsi e proseguire uniti verso l’obiettivo. Da noi non è andata così: sul bene comune hanno prevalso gli interessi personali dei “frondisti” e ciò ha contribuito a rendere ancor più difficile una campagna elettorale che già si preannunciava tale”.

Ciò detto, “la logica, i meccanismi elettorali e le indicazioni del nostro presidente” spingono nella direzione dell’unità del centrodestra. “A Lecco – sottolinea Bergna – il vero centrodestra è già unito. Se Nava e compagnia intendono candidarsi a lavorare con noi, è bene chiarire subito che il rispetto dell’interlocutore, della sua autonomia, dei suoi dirigenti è la premessa per qualsiasi dialogo. A garantire questo “minimo sindacale” l’Ncd ancora non è arrivato”.