PAOLO ARRIGONI (LEGA NORD):
SULLA CACCIA PD “OSTAGGIO
DI AMBIENTALISTI TALEBANI”

ROMA – “Il Pd è ostaggio degli ambientalisti talebani, che stanno facendo fuori con blitz parlamentari tradizioni venatorie secolari e migliaia di posti di lavoro”. L’accusa è del senatore Paolo Arrigoni (Lega Nord) e riguarda i recenti stop arrivati dal Governo in tema di richiami vivi e roccoli (costruzioni secolari per la caccia ai volatili): prima il freno sulle competenze imposto alle regioni nel D.l. 91 Competitività, poi l’esplicita comunicazione del sottosegretario Silvia Velo, quindi l’ordine del giorno, accolto, di alcuni senatori Pd che chiedono al Governo di vietare la detenzione e l’utilizzo di richiami.

“Il Pd ha preso a pretesto l’infrazione comunitaria sulla cattura temporanea e l’inanellamento per blindare con divieti e nuovi limiti l’intero settore venatorio – spiega Arrigoni – Con questa maggioranza ha vinto il terrorismo degli animalisti talebani, a danno di un settore come la caccia che produce 94mila posti di lavoro e ha un indotto di 9 miliardi di euro (pari allo 0,5 % del pil nazionale).

“Meditino i cacciatori. Questo – ammonisce Arrigoni – succede per non avere ascoltato l’allarme della Lega, che durante la conversione del decreto competitività aveva messo in guardia dal facile entusiasmo a cui si sono abbandonate molte associazioni venatorie, che hanno creduto alle promesse del Governo Renzi. Ora continueremo a marcare stretto l’Esecutivo, per la tutela di questa secolare tradizione. Ma la battaglia, con una maggioranza ricattata dall’ala ambientalista-oltranzista del Pd, sarà più difficile”.