CALCIO LECCO, FOSCHI: “TUTTI
VOLEVANO AFFRONTARE NOI?
NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE…”

LECCO – Nel secondo turno nazionale dei playoff di Serie C, il Lecco oggi ospiterà il Pordenone. Una squadra, quella friulana, con seri problemi economici. “In campo non ci sarà nessuna variabile, nessun alibi – rimarca il tecnico del Lecco, Luciano Foschi nella conferenza stampa di venerdì -. Conosco il loro allenatore Di Carlo, è un amico, ed è molto preparato. Detto questo, in campo ci sono giocatori che sono professionisti che hanno tutti gli interessi del mondo ad andare avanti e andare in Serie B. Io ho conosciuto il presidente Lovisa, sicuramente con tante difficoltà metterà a posto le cose. Spero per lui e per sua figlio che tutto venga risolto indipendentemente da come andrà questo spareggio”.

“Sappiamo di incontrare una squadra forte – continua Foschi -. Noi sappiamo il fatto nostro, abbiamo un grande entusiasmo con la gente che ci spinge verso l’obiettivo. Domani sera spero in uno stadio ben popolato che ci spingerà verso un obiettivo importante e difficile. Siamo tra le prime otto del campionato, ma questo non è un traguardo. Vogliamo migliorare ancora e cercare di mettere in difficoltà il Pordenone con le nostre qualità. In caso di pareggio è avvantaggiato il Pordenone? È una partita che si gioca in 180′ e sappiamo che noi dobbiamo vincere e fare un gol in più di loro”.

Sugli infortunati: “Sono fiducioso su tutti, dobbiamo valutare bene Galli perché possiamo rischiare di non averlo domani per poi vederlo giocare nel match di ritorno. Si è fatto male Lakti, mentre gli altri stanno tutti bene. Solo piccoli acciacchi post partita. Il recupero diventa determinante giocando ogni quattro giorni. Ardizzone? Sta bene. Apro una parentesi sull’impiego dei giocatori: nell’ultima gara ho parlato singolarmente con i miei giocatori. Quando dico che ho bisogno di tutti, dico la verità. Per me sono tutti importanti e al di là dell’aspetto tecnico-tattico, mi interessava capire come uomini cosa avevano in mente, se avevano voglia di riscatto o di essere protagonisti, pur giocando pochi minuti. Siamo tutti in sintonia, dopo l’ultima partita litigavano tra di loro. Ma è una cosa positiva perché è segno di essere belli carichi, di voler fare sempre bene. So che posso contare su tutti”.

“È importante non sbagliare la formazione iniziale perché non si può migliorare – puntualizza Foschi -. Il margine di errore ora è al limite, confido molto nel fatto che abbiamo già due partite nelle gambe, cosa che il Pordenone non ha e magari può risentirne. I playoff sono strani perché le squadre possono ribaltare tutto negli ultimi minuti, come hanno fatto il Foggia e l’Entella. Nel sorteggio volevano tutti incontrare noi? Va bene, la accettiamo questa cosa. Ma come si dice in questi casi: ‘non succede, ma se succede…’.

Come si gestisce l’amicizia con Di Carlo se si è rivali? “Questo è lo sport, bisogna essere professionisti. Lo sport non c’entra niente con l’amicizia. In campo siamo avversari, fuori dal campo non cambia niente. Io in passato ho affrontato un amico fraterno, Carmine Parlato, che ora allena il Cjarlins Muzane. Quando allenava il Rovigo, io persi sulla panchina della Reggiana e sono stato esonerato. Lui piangeva finita la partita, ma questa cosa non ha cambiato la nostra amicizia – conclude Foschi -. Dobbiamo fare il nostro dovere”.

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