LECCO – Il Lecco si sta preparando ad una sfida che ricorda l’eterno scontro di Davide contro Golia: dopo la bocciatura nella prova di Gorgonzola contro la Giana Erminio, i blucelesti sfideranno tra le mura del Rigamonti-Ceppi il Padova, in testa alla classifica dalla prima giornata e determinato a confermarsi ulteriormente. Calcio d’inizio oggi, sabato, alle 17.30.
Periodo negativo per i lariani, con i risultati che non stanno premiando il lavoro del neo-allenatore Gennaro Volpe: l’esordio con vittoria contro l’Alcione e il pareggio con la Virtus Verona sembrano essere troppo poco per una squadra che ha bisogno di risalire la china e prendersi il posto che le spetta.
Volpe usa parole forti per descrivere la situazione: “Dire come ho visto la squadra questa settimana è riduttivo, soprattutto dopo una prestazione come quella di Gorgonzola. Le parole in questo momento non servono a niente e non interessano a nessuno, l’unica cosa che possiamo fare è dare un segnale sul rettangolo verde”.
Sul problema degli infortunati, il mister sottolinea: “Purtroppo la situazione è questa, tra acciacchi e fastidi. Poco importa. I giocatori disponibili sono straconvinti che daranno il massimo. Stiamo cercando di intraprendere un percorso, che purtroppo richiede tempo perché qui c’è da ricostruire soprattutto una mentalità che rappresenti al meglio la nostra società e i nostri tifosi”. Da qui Volpe prende lo spunto per parlare di personalità: “La scelta di Billong nell’ultima partita, oltre che tecnica, è stata anche di leadership, visto che per la prima volta ho visto un giocatore che richiamava gli altri e che parlava; avere in campo dei giocatori che possono supportare non solo l’allenatore ma i propri compagni è un elemento imprescindibile in ogni squadra. Non è una questione di età, però leader si può diventare, si può crescere e non c’è un’età per poterlo fare. Personalità vuol dire giocare con coraggio, senza nessun tipo di paura e con entusiasmo, ed è quello che questa squadra ha bisogno di fare”.
Sul capitolo attacco, il mister ha descritto la sua difficile posizione: “Il mio compito è trovare delle soluzioni: quando vivi un momento in cui non solo fai fatica a finalizzare, ma anche a costruire, devi fare modifiche e cercare soluzioni”.
Ad inizio settimana, Volpe ha parlato con la società ed ha espresso tutta la difficoltà della situazione: “In momenti come questi devi sempre portare risultati, questo è normale. Io sono una persona che lavora sempre a testa bassa, dalla mattina alla sera, e non sempre può bastare, però da parte mia c’è grande forza di volontà. Ora la cosa che mi preme di più è costruire una mentalità che non deve essere finalizzata a una partita, ma a un percorso. Non è stato agevole subentrare facendo tre partite in dieci giorni, perché il tempo di lavorare diventa poco, ma abbiamo avuto due settimane intere per poter introdurre qualcosa di diverso dal punto di vista della mentalità e del focus. Le cose vanno affrontate nella maniera giusta, nel calcio ci vuole coraggio, personalità”.
Alla richiesta di idee per il mercato di gennaio, Volpe ha negato il pensiero: “È l’ultima cosa che ho in mente, è troppo lontano. In questo momento mi concentro sui giocatori che ho, che per me sono i più importanti che posso avere. Io non penso solamente al mercato di gennaio, devo dare risposte alla società attraverso i risultati con ancora cinque partite, che sono tante sono tante. Quando si subentra, si cerca di dare il vestito migliore alla squadra che si ha; sapete benissimo che la mia idea può essere un’altra, ma questo non deve essere assolutamente una scusa o un alibi. Andare a fare una partita come con la Giana Erminio mi mortifica non solo come allenatore, ma proprio come persona, perché il mio credo è completamente diverso da quello visto a Gorgonzola. Questo non dovrà più succedere e vi garantisco che domani non succederà”.
Mister Volpe si è poi concentrato sull’avveresario: “Il Padova è una squadra fortissima e il suo segreto è quello di aver mantenuto l’ossatura della rosa; rimanendo quasi la stessa dell’anno scorso, ha aggiunto giocatori forti, funzionali alle richieste dell’allenatore. I numeri parlano chiaro, hanno fatto 14 vittorie e 2 pareggi e questo è sinonimo di essere una squadra solida”.
L’allenatore conclude con il bilancio degli indisponibili: “Abbiamo un po’ di problemi: ci siamo allenati tutta la settimana con numeri ridotti, ci prendiamo ancora 24 ore di tempo per capire chi può esserci e chi non può.
Cercheremo di recuperare Ionita fino all’ultimo, perché per noi è un giocatore determinante sotto tutti i profili.
Zuberek è rientrato dalla nazionale e sta bene, è giovane, dovrebbe avere voglia, entusiasmo: a volte non mi piace quando si mangia un gol e ride, non deve farlo perché è un momento di crescita. Come gli altri giovani ha bisogno di crescere nella mentalità, perché quando si sbaglia bisogna essere arrabbiati, per poter migliorare”.