CALCIO, LO SFOGO DI DE PAOLA:
“SENZA DI ME I PLAYOUT.
MA QUALE PROGETTO…
NON SAPPIAMO DEL DOMANI”

LECCO – “Quando sono arrivato eravamo in una valle di lacrime. Spiace per il presidente e per i tifosi che si saranno fatti la bocca buona ma questi ragazzi vanno solo ringraziati”. Non le manda a dire mister Luciano De Paola all’ultima conferenza stampa del campionato, dopo la sconfitta del Lecco contro la Pro Patria al primo turno dei playoff, e in dieci minuti traccia un onesto e coraggioso profilo della situazione in via Don Pozzi.

L’analisi della partita è presto fatta: “Noi siamo Ganz dipendenti. Per mesi in qualunque modo toccasse la palla quella entrava, ma non poteva durare per sempre. L’alternativa a Ganz? Non c’è, non c’è mai stata. La nostra forza è sugli esterni, che per dieci-dodici giornate ci hanno portato in paradiso, però oggi infortunati, mentre dietro abbiamo sempre cercato di restare compatti. La prestazione comunque oggi c’è stata, come sempre, ma abbiamo preso gol al primo soffio di vento. Nelle ultime quattro partite abbiamo staccato la spina? Forse è vero, ma ho dovuto modificare la formazione e nella gara decisiva ho messo in campo i più esperti”.

Poi arriva il resto: “Siamo arrivati qua con certi tipi di giocatori, poi a gennaio la società ha voluto ridimensionare e abbiamo mandato via giocatori forti. Se non fossi venuto io, col mio carattere e la mia personalità, il Lecco si sarebbe giocato i playout, non i playoff. Il direttore a gennaio ha fatto una squadra di giovani e abbiamo giocato tutto l’anno con 6 o 7 under. Abbiamo lavorato sempre in grandissima difficoltà”.

“Se i tifosi sono delusi li capisco – prosegue De Paola -, avevano fatto la bocca buona ma questi ragazzi vanno solo ringraziati, hanno lavorato in grandissima difficoltà senza mai aver ricevuto un riconoscimento. Abbiamo giocato per noi e per la città“.

Stoccata anche ai giornalisti: “Voi parlate di futuro, di progetto, ma qua non sappiamo neanche domani se vendono o no. Qua c’è gente che non ha un contratto, i miei collaboratori sono senza contratto. È da quando sono arrivato che non so cosa sarà del domani. Dovete baciarci i piedi per aver tenuto questa città in Lega Pro”.

Infine il capitolo Di Nunno. De Paola non usa mezze parole nemmeno verso il patron: “Il presidente dovrebbe farci una statua, a me e al direttore Fracchiolla. Ci siamo salvati a dodici partite dalla fine, siamo rimasti quinti o sesti in classifica senza sapere cosa ne sarà del domani… A noi però serviva chiarezza. Col presidente ho un rapporto bellissimo e non si può negare che abbia dato l’anima, il cuore, e i soldi, tanti soldi per questa città tuttavia il tira e molla ‘vendo, non vendo, vendo’ non ci ha aiutato. L’augurio che faccio a Lecco è che arrivi qualcosa di forte e importante”.

RedSpo