CALCIO, MILAN UNDER 15:
UNO SCUDETTO FIRMATO
ANCHE DA ERNESTO PERIN

LECCO – Il Milan Under 15, superando per 1-0 sul neutro di Tolentino la Fiorentina, si è cucito sul petto la coccarda tricolore che certifica il nuovo stato di campione d’Italia. Tra i baby rossoneri anche il centrocampista di Galbiate, frazione Rossa, Ernesto Perin, già beniamino dei suoi amici, che lo hanno seguito tutti appassionatamente insieme davanti alla tv al Bar Biffi.

E l’apporto in campo di “Ernestino” si è notato eccome. Due vote pericolosamente alla conclusione (bravo il portiere a strozzargli nell’ugola l’urlo liberatorio del gol) nel corso del primo tempo, ma abile anche in interdizione quando servivano le maniere forti. Un match da 7,5 in pagella. Una vittoria sofferta quella del Milan, ma meritata, che porta nella storia il team allenato dall’erbese Roberto Bertuzzo. Erano infatti ben 12 anni che l’Under 15 non saliva sul tetto d’Italia e anche in quella circostanza la nave era guidata dallo stesso tecnico, un fantastico bis per lui.

Tornando a Perin, autore di un campionato sopra le righe suffragato dalle convocazioni in azzurro, nonostante la sua strada sembra sia tracciata, a questa età è normale che i margini di miglioramento su tutta la linea siano e debbano essere ampi. Il cammino che porta alla gloria è lastricato di trabocchetti e insidie. Quindi servono come il pane: umiltà, dedizione, lavoro e sacrificio. Basta un attimo per gettare alle ortiche quanto di buono seminato in precedenza. E allora testolina giù e sudore consumato a litri ascoltando le direttive dei tecnici: solo così, con l’aggiunta di un pizzico di buona sorte, è lecito ambire al professionismo. Detto ciò è pure giusto applaudire vivendo alla giornata la grande impresa accennata in apertura e realizzata da Perin e dai suoi compagni del Milan. Anche se proprio da adesso arriva il difficile: sapersi riconfermare a questi livelli. Applausoni dunque a Ernesto, proprio come quelli tributati dai suoi giovani coetanei l’altra sera al bar (fortunatamente gli amici non erano solo quattro, come recita una nota canzone di Gino Paoli), intenti a immortalare con i rispettivi telefonini le immagini che ritraevano il ragazzo durante la premiazione o le varie inquadrature nel corso dei 70′ della gara. È finita a tarallucci e vino, con gli amici di Perin rientrati a casa felici per la fantastica avventura in cui l’Ernesto ha vestito i panni del protagonista. E sì, stavolta la classica birretta al rossonero va davvero offerta. Mano dunque al portafoglio: la festa è ufficialmente iniziata.

Ricordiamo che il Milan è entrato tre volte nell’albo d’oro laureandosi campione italiano Under 15: nel 1992, nel 2010 e appunto nel 2022. A livello puramente cronistico, salgono a tre i galbiatesi che hanno vestito la maglia del Milan. Oltre a Manuel Locatelli (oggi in Serie A con la Juventus) e a Ernesto Perin, anche il classe ’82 cresciuto nelle giovanili del Lecco, Mauro Gilardi, fece parte della famiglia rossonera, con la Primavera del diavolo. Vinse inoltre il torneo di Viareggio nel 2001. L’allora 19enne centrocampista fu uno dei miglior interpreti della squadra allenata da Mauro Tassotti, andando a segno in Milan-Pumas 2-0. Risultando poi decisivo agli ottavi siglando il gol partita contro il Campinas e bissando in semifinale quando la sua rete eliminò il Torino e permise al Milan di accedere alla finale. Finale in seguito vinta (3-1) ai danni dei brasiliani del Vitoria Bahia, con un Gilardi stranamente relegato in panchina, e impiegato dal tecnico solo dal 20′ della ripresa. Mauro fu anche cannoniere del Milan (tre reti) anche se in coabitazione di Luca Antonini, in seguito approdato alla prima squadra. Il futuro regalò a Gilardi un onesta e dignitosa carriera in Serie C iniziata a Gubbio; poi Torres, Pavia, Biellese, Olbia, Alghero, Poggibonsi e la D a Monterotondo, Castellana e Matelica.

Alessandro Montanelli