Per fare l’albero ci vuole… un fotomontaggio. A partire dalla ripresa di questa popolare canzone per bambini si può riflettere sull’immagine (in copertina), creata ad arte dal capogruppo di Cambia Calolzio Diego Colosimo, del nuovo parcheggio del Monastero del Lavello: la pavimentazione di autobloccanti ad alto drenaggio è stata “arricchita” da una serie di piante.
“Finalmente un po’ di verde! – il messaggio ironico del capogruppo – Nel nuovo parcheggio del Monastero del Lavello sono spuntati (letteralmente!) degli alberi. Era ora: almeno ora la colata di cemento ha qualche foglia per coprirsi, le auto godono di un po’ d’ombra e l’impatto visivo è… meno da deserto urbano.
Un piccolo passo per l’ambiente, un grande balzo per il buon senso!”
Il motivo di questa creazione è facilmente riscontrabile nelle critiche che l’amministrazione calolziese ha ricevuto prima dell’inizio dei lavori: uno dei primi passi, stigmatizzato anche dall’opposizione di Calolziocorte BeneComune, era stato quello di rimuovere diversi platani malati nell’area dove ora sorge il marciapiede.
Questo passaggio aveva evidenziato anche il fatto che il nuovo parcheggio sarebbe stato privo di qualunque protezione, naturale o artificiale, e i veicoli posteggiati avrebbero subìto la calura estiva, oltre al fatto che la soluzione avrebbe impattato sull’aspetto naturalistico e paesaggistico dell’area. Il tampone dell’amministrazione è stato quello di piantumare nuovi alberi verso via Padri Serviti, ma il posizionamento nel periodo caldo li ha fatti inevitabilmente bruciare e ora dovranno essere sostituiti.
Una riflessione più ampia, però, si potrebbe fare sugli svantaggi che le piante all’interno del parcheggio e nelle sue immediate vicinanze avrebbero portato: il rischio di radici impattanti sulla pavimentazione, come vede chi, tutti i giorni, attraversa viale De Gasperi, non sarebbe stato un prezzo eccessivo da pagare? Una soluzione alternativa, che avrebbe sacrificato in parte il paesaggio, sarebbe potuta essere quella delle coperture dotate di pannelli fotovoltaici: in un’area dove l’energia è fondamentale per mantenere attivo un monastero nuovamente in rampa di lancio, il compromesso con le rinnovabili sarebbe stato un investimento non di poco conto, ma certamente redditizio.
RedCal