CALOLZIOCORTE – Al Monastero del Lavello, nel pomeriggio di sabato 18, le premiazioni del concorso nazionale di poesia “A Susanna“, avente come tema “Spesso il male di vivere ho incontrato“, dal celebre componimento di Eugenio Montale.
Il concorso, dedicato alla giovane Susanna Marelli, tragicamente scomparsa nel giugno 2021, è stato organizzato con il patrocinio del comune di Calolziocorte, della provincia di Lecco, dei Volontari del Soccorso di Calolziocorte e della libreria “Il viaggiatore leggero”, dalla madre della ragazza e professoressa Roberta Zaccagni, in collaborazione con una ricca giuria formata dalla poetessa e presidente della Casa della Poesia di Monza Iride Funari, dalla professoressa Silvia Palumbo, dalla scrittrice, poetessa e professoressa Antonella Ronchetti, dalla professoressa Grazia Toscano, dal professor Adelio Longhi, dal professor Alessandro Milesi, dall’architetto e politico Fabio Mastroberardino e dal professore ed ex vicesindaco Massimo Tavola.
La premiazione è stata accompagnata da sottofondi e intermezzi originali eseguiti dal professor Alberto Sgrò al piano e dalla figlia Elisa Sgrò al violino, con i componimenti recitati da Paolo D’Anna, sceneggiatore, regista e attore.
Zaccagni ha introdotto l’incontro ringraziando chi si fosse prestato all’iniziativa per i risultati ottimi: il concorso “è un’occasione per ricordare Susanna e far trovare un’ancora a chiunque stia passando momenti difficili, con la poesia come mezzo per condividere con gli altri i propri drammi interiori ed essere aiutati, come Susanna stava facendo all’interno dei Volontari del Soccorso di Calolzio”. A proposito di questo tema, a febbraio Zaccagni ha fatto pubblicare sul Corriere della Sera una lettera, per sensibilizzare i lettori sui ragazzi in difficoltà e spingere a chiedere aiuto “chi ha male di vivere”.
Il concorso è stato suddiviso in tre categorie, giovanissimi, giovani e adulti, ed è stata un’iniziativa gratuita con premi simbolici, tra cui quadri realizzati dagli stessi Mastroberardino e dall’assessore e artista Silvia Bosio e libri pubblicati dalla Comunità Montana.
Tra i giovanissimi, il primo classificato è stato il calolziese Luca Carenini, con “Dolore e sofferenza“, “versi essenziali, quasi ermetici, che descrivono il sentimento di sconfitta e la speranza dei giovani”; la seconda classificata è stata la torinese Klea Sulejmani, con “I pensieri volano, io rimango“, “lirica in cui il male di vivere è ben raffigurato nelle metafore di una realtà di cui non si capisce il senso, con la Luna che la illumina con la sua immota bellezza”; la terza classificata è stata la calolziese Sofia Valsecchi, con “Anime distrutte“, che “con immagini dure dipinge il senso di annichilimento delle vittime di violenza, gesti che prima del corpo uccidono un’anima fragile; i ricordi indelebili della protagonista vivono con la consapevolezza di aver saputo resistere”.
La menzione d’onore della categoria giovanissimi è stata “Paura“, dell’avellinese Rocco Antonio Raduazzo, che illustra “la paura che si annida nell’animo provocando un malessere interiore; il male di vivere appartiene a ciascuno di noi, nella rassegnata consapevolezza che la morte è la meta ultima delle nostre esistenze”.
La categoria giovani è stata vinta dalla lucchese Ginevra Puccetti con “Apatia“, “la noia e la malinconia che provocano il desiderio di lasciarsi andare, con il vuoto che diventa voglia di libertà e fa tornare alla vita”; seconda classificata la pavese Amalia Rusnac, con “Lei“, “una matura descrizione di una donna senza sorriso, intrappolata dalle sue paure, che ci lancia un disperato grido d’aiuto a cui non possiamo disattendere”; terzo classificato il torinese Andrea Migliore, con “L’ultima sigaretta“, “una poesia da leggere e guardare, l’immagine plastica della protagonista è viva come in un quadro e la profondità della figura mostra una sigaretta che sazia l’anima di fumo, consolatrice di una vita sospesa in attesa di una nuova alba”.
Menzione d’onore per i giovani è la milanese Katia Saccomanno con “Accettarsi“, che “mette le insicurezze a nudo con sapiente ironia ed è capace di scacciare la paura e guardarsi fino in fondo, dicendo con fierezza “quella sono io””.
La vincitrice della categoria adulti è stata la romana Franca Iannacone, con “Canto spezzato“, “raffinati versi che ci accompagnano da un passato di felicità a un presente di nebbia dove smarrirsi è facile, ma il poeta chiede a gran voce di poter cantare ancora: i versi sanno indicare la strada e chiedere aiuto”: nella premiazione è intervenuto il giurato d’eccezione Fabio Mastroberardino, che ha portato i saluti della Provincia e si è detto “contento che a Calolzio si sia riusciti ad organizzare un simile evento: aver ricevuto così tante poesie è stato bello, nonostante il tema riflessivo, ed avendole lette in vari luoghi e sentendole oggi ricordo i passaggi che ho apprezzato”.
La seconda classificata è stata la vapriese Francesca Battaglia, con “Come un fiore di pesco“, che “esprime il male di vivere con la delicatezza di un fiore, in cui il furto del futuro non ci lascia vivere i momenti promessi”: Battaglia ha detto che convive da 10 anni una malattia degenerativa che la costringe in carrozzina e ha sofferto di depressione, ma ne è uscita con il disegno e la poesia e ha voluto ringraziare gli organizzatori e ricordare Susanna.
La terza classificata è stata la mantovana Stefania Compagnoni, con “Sotto la neve“, “parole candide come la neve che fanno da epitaffio per la giovane vita di Susanna; l’autrice mostra che è bello sapere che i suoi occhi saranno la luce che illumina i passi degli altri”.
Menzioni di merito nella categoria sono state il milanese Flavio Provini, con “Da Lierna al cielo: a Susanna“, che “con cruda tenerezza narra Susanna, con i dettagli della sua moderna e fragile bellezza e i chiaroscuri della sua anima; “muore giovane chi è caro agli dei”, recita Menandro, così lei è salita al cielo e ci guarda da lassù”; segue la bolognese Manuela Capri, con “Senza tempo“, “racconto del dolore che annulla la percezione del tempo in un eterno presente, ma non sa fermarlo: il poeta esprime un’esperienza comune a ogni uomo, indicando una possibile strada”; conclude l’alessandrina Anna Maria Longo, con “La crocchia di mia nonna“, “racconto sulla saggezza dei nonni, le cui parole placano il dolore: la nonna della poetessa teneva la crocchia per mantenere il dolore lontano dagli occhi, i giovani hanno però tagliato i capelli e levato l’ancora: il loro è decisamente un altro mondo”.
Un premio speciale è stato dedicato ai Volontari del soccorso di Calolzio, con la poesia del romano Luciano Giovannini “Il dolore dell’anima: a Gino Strada“, “lirica struggente dedicata a Gino Strada, che con versi limpidi ricorda che la guerra distrugge e le vittime sono sempre innocenti; il camice verde consunto ricorda la figura di Strada, che ha dedicato la vita alla pace”.
In conclusione, Dell’Anna ha ringraziato per l’invito e ha dichiarato che “spesso abbiamo intorno a noi il male di vivere e non ce ne accorgiamo: siamo abituati a pensare a prigioni con le sbarre, ma nella vita ci sono anche quelle senza, da cui a volte non si può fuggire, e noi non riusciamo a vedere chi ci è dentro. Anch’io sono stato toccato da un amico in questa situazione, per cui ho scritto un componimento”, che ha recitato.
Grazia Toscano ha poi presentato la seconda edizione della rassegna, aggiungendo che “in quest’avventura abbiamo avuto l’occasione di riflettere, perché la poesia doveva rappresentare un mezzo per affrontare temi che coinvolgono in particolare i giovani; la comunità non può essere sorda al richiamo dei ragazzi e la politica nel senso più alto del termine deve avere questo compito, insieme alla scuola”. La seconda edizione del concorso “sarà dedicata alla violenza sulle donne e alla fragilità degli uomini; il titolo è ispirato alla poesia “Il Bacio” di Pablo Neruda, “vorrei fare con te ciò che la primavera fa con i ciliegi”, e la grafica è incentrata sul tenue rosa del fiore di ciliegio. Per questa edizione forniremo materiale di riflessione nelle classi, perché oltre all’espressione con il verso, la rassegna possa diventare uno spazio di condivisione con i ragazzi”.
Tavola ha concluso ringraziando il presidente della Fondazione Monastero del Lavello Roberto Monteleone, il presidente della Comunità Montana Carlo Greppi, Silvia Bosio che ha ricordato l’evento del 25 novembre legato al tema della prossima edizione, Fabio Mastroberardino e il vicesindaco Aldo Valsecchi, che ha definito il Lavello “un luogo di ascolto e riflessione, in cui siamo sempre aperti ad accogliere questi eventi emozionanti”.
Michele Carenini