LECCO – Si è tenuto oggi, presso il Salone d’onore della Triennale di Milano, il Convegno “Punto e avanti. Lo stato di attuazione del PNRR lombardo” per la presentazione del primo rapporto “Il mercato delle opere pubbliche per le imprese di costruzioni nelle province della Lombardia 2019-2024” voluto da ANCE Lombardia e realizzato da CRESME Europa servizi.
L’indagine, prima di una serie di pubblicazioni che avrà durata pluriennale con uscite semestrali, ha l’obiettivo di monitorare il mercato delle opere pubbliche in Lombardia e, più nello specifico, di fornire un approfondimento su 100 cantieri PNRR, distribuiti in tutte le province e di diversa tipologia di importo, dei quali verrà seguito tutto l’iter realizzativo.
Molti sono i dati significativi contenuti nel rapporto.
In provincia di Lecco, nel 2023 sono state aggiudicate 100 gare per un importo di 114 milioni di euro. Nei primi sei mesi del 2024, tuttavia, si osserva un rallentamento dell’espansione del mercato, con un calo degli importi del -10,5% per i bandi e del -76,9% per le aggiudicazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione degli importi in gara è meno forte di quella rilevata a livello regionale (-32,9%) e nazionale (-63,9%) mentre la riduzione degli importi aggiudicati è più forte del dato regionale (-58,3%) e del dato nazionale (-64,1%).
Altro dato significativo che emerge dallo studio è il calo del ribasso medio di gara che è passato dal 23% del 2019 al 6,8% nei primi sei mesi del 2024. In merito alla partecipazione al mercato, le imprese della provincia di Lecco negli ultimi due anni e mezzo hanno vinto il 15% delle gare, corrispondenti al 12% degli importi. Parallelamente, nello stesso periodo, abbiamo assistito anche ad una riduzione dei tempi di affidamento dei lavori che sono passati da 4 mesi per i bandi antecedenti al 2019 a 3 mesi nel 2023.
Passando agli impatti del PNRR sul mercato delle opere pubbliche, in provincia di Lecco, la ricerca evidenzia come, nel periodo 2021-24, le opere PNRR-PNC costituiscano il 28% del totale degli importi messi a gara, il 19% in numero, determinando una crescita delle opere medie e grandi. In particolare, stando sul numero di opere, gli interventi di importo superiore a 1 milione passano da un numero medio annuo di 15 bandi nel quadriennio 2019-2022, a 27 bandi nel 2023, a 18 bandi nei primi sei mesi del 2024. Con riferimento, invece, all’importo, negli ultimi due anni e mezzo, che ha visto la pubblicazione di numerose gare finanziate dal PNRR, l’incidenza degli appalti superiori a 1 milione di euro è pari al 56% del valore del mercato.
Significativi anche i dati del monitoraggio dei 5 cantieri PNRR di Lecco che, considerati gli impegni contrattuali con le imprese, rappresentano un costo complessivo di 21 milioni finanziati al 79% dal Piano. Dall’indagine emerge che per queste opere i lavori sono partiti e hanno coinvolto 9 imprese partecipanti alle gare, con in media 2 mesi di tempo tra pubblicazione del bando e aggiudicazione e altri 2 mesi di tempo per la firma dei contratti.
Su tutti i cantieri monitorati (circa 18,8 milioni l’importo in gara) i lavori procedono regolarmente.
In provincia di Sondrio, nel 2023 sono state aggiudicate 140 gare per un importo di 161 milioni di euro. Nei primi sei mesi del 2024 si osserva un importo dei bandi più che raddoppiato (+123,4%) a fronte di un calo del -87,3% dell’importo delle aggiudicazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento degli importi in gara è in controtendenza con la dinamica regionale (-32,9%), nazionale (-63,9%) e della gran parte delle province lombarde. La riduzione degli importi aggiudicati invece è più forte del dato regionale (-58,3%) e del dato nazionale (-64,1%).
Altro dato significativo che emerge dallo studio è il calo del ribasso medio di gara che è passato dal 19% del 2019, al 10,5% nel 2023, al 4,6% nei primi sei mesi del 2024. Importante è anche la partecipazione delle imprese della provincia di Sondrio al mercato che negli ultimi due anni e mezzo hanno vinto il 40% delle gare, corrispondenti al 16% degli importi. Parallelamente, nello stesso periodo, abbiamo assistito anche ad una riduzione dei tempi di affidamento dei lavori che sono passati da circa 5 mesi per i bandi antecedenti al 2019 a 2 mesi nel 2023.
Passando agli impatti del PNRR sul mercato delle opere pubbliche, in provincia di Sondrio, la ricerca evidenzia come, nel periodo 2021-24, le opere PNRR-PNC costituiscano il 12% del totale degli importi messi a gara, il 17% in numero, determinando una crescita delle opere medie e grandi. In particolare, stando sul numero di opere, gli interventi di importo superiore a 1 milione passano da un numero medio annuo di 10 bandi nel triennio 2019-2021, a 17 bandi nel 2022, 25 bandi nel 2023 e 16 bandi nei primi sei mesi del 2024. Con riferimento, invece, all’importo, negli ultimi due anni e mezzo, che ha visto la pubblicazione di numerose gare finanziate dal PNRR, l’incidenza degli appalti superiori a 1 milione di euro è pari al 68% del valore del mercato.
Significativi anche i dati del monitoraggio dei 5 cantieri PNRR di Sondrio che, considerati gli impegni contrattuali con le imprese, rappresentano un costo complessivo di 13,7 milioni finanziati all’86% dal Piano. Dall’indagine emerge che per queste opere i lavori sono partiti e hanno coinvolto 19 imprese partecipanti alle gare, con in media un mese di tempo tra pubblicazione del bando e aggiudicazione e altri 2 mesi di tempo per la firma dei contratti.
Su tutti i cantieri monitorati (circa 10,6 milioni l’importo in gara) i lavori procedono regolarmente.
In merito ai risultati dell’indagine Luca Fabi, presidente di ANCE Lecco Sondrio, ha commentato: “Il convegno odierno ha fatto emergere un aspetto estremamente positivo circa le tempistiche relative all’iter di affidamento dei lavori previsti dal PNRR. Tempistiche caratterizzate da efficienza, rapidità e snellezza: le stesse che, come associazione, chiediamo possano diventare lo standard, soppiantando quello che purtroppo fino ad oggi sono invece i tempi tipici degli affidamenti di opere pubbliche. In questo senso ci auguriamo che questa esperienza possa rappresentare un’innovazione positiva nel rapporto tra pubblica amministrazione e mondo dell’impresa, a tutto vantaggio delle comunità locali interessati dalle opere.
A fianco di questo aspetto positivo emerge un altro elemento che deve far riflettere. Mi riferisco al drastico crollo nei primi sei mesi di quest’anno degli affidamenti e alla contemporanea riduzione della percentuale di ribasso sui prezzi a base d’asta. Questi due dati, se letti contestualmente, fanno trasparire uno scarso interesse da parte delle imprese del settore a partecipare agli appalti di molte opere pubbliche perché gli importi a base d’asta non vengono ritenuti sufficientemente remunerativi per le imprese stesse. Si tratta di una riflessione che le stazioni appaltanti devono fare propria, ripensando agli investimenti previsti per la realizzazione delle opere pubbliche. Viceversa il rischio è che le gare vadano deserte e le opere restino al palo”.