CARBONE E CALZE “AMARE”
PER LA FIOM CGIL, CASAPOUND
BACCHETTA IL SINDACATO

OLYMPUS DIGITAL CAMERALECCO – “Sindacato? Solo per chi è tutelato“. Questo è lo slogan che accompagna i sacchi di carbone e le calze che CasaPound Italia ha donato alla Fiom Cgil di Lecco in occasione dell’Epifania. Il gesto di protesta, come spiega Cpi Lombardia, “ha l’intento di ricordare la situazione in cui versa il tessuto produttivo locale: 6 mila posti di lavoro persi fino al 2013; 25% di disoccupazione giovanile; 15% di giovani sfiduciati che non cercano più lavoro e non studiano; una realtà lavorativa ed economica precaria generalizzata, che preclude qualsiasi possibilità di costruirsi un futuro”.

“In tutto questo – afferma Cpi Lombardia – i sindacati, e in particolare la Fiom/Cgil, sembrano dei dinosauri che si dibattono in una pozza di catrame: imbelli e impotenti. Del resto, come il caso Leuci ha definitivamente chiarito, è evidente che la funzione di tutela del lavoratore, finalità primaria per la quale un sindacato dovrebbe lavorare, è venuta meno: davanti a operai in cassa integrazione e futuri disoccupati presentano idee demagogiche, come l’autogestione delle aziende, senza un efficace piano strategico di impresa e un adeguamento delle normative in vigore; non indicano una politica di start up né una che preveda di accompagnare seriamente i lavoratori nel mercato lavorativo; impiegano anni nella concertazioni senza avere le capacità di stilare un piano di rinnovamento e adeguamento dell’attività produttiva alle nuove esigenze del mercato”.

“E’ lampante – prosegue Cpi – la frattura insanabile tra le esigenze dei lavoratori, sempre meno tutelati, e le finalità del sindacato, ormai diventato
l’anticamera dell’ingresso in politica: un enorme apparato burocratico che serve a fare carriera personale”.

“CasaPound – conclude l’organizzazione – da anni sostiene la necessità di socializzare le imprese in cui è venuto meno l’interesse del privato, anche con l’intervento diretto dello Stato perché sappiamo che serve molta liquidità per far fronte all’acquisto di macchinari, trasporti, debiti con fornitori. Questo è possibile solo con la promulgazione di specifiche norme attuative degli articoli 43 e 46 della Costituzione, norme che nessuna forza politica o sindacale si è mai fatta carico di proporre”.

 

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