CARTE DI CREDITO CLONATE:
ARRESTATO DANIELE BIZZOZERO
PATRON DELLA CALCIO LECCO

LECCO – Arrestato il patron della Calcio Lecco bizzozeroDaniele Bizzozero. La Guardia di Finanza di Siracusa, nella mattinata odierna, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di undici soggetti, alcuni attinti per associazione a delinquere finalizzata all’indebito utilizzo di carte di credito clonate, altri per uso indebito delle carte di credito. Sono state eseguite perquisizioni in 16 province. L’operazione rappresenta l’esito di complesse indagini, coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano.

L’indagine, che ha preso il via a Siracusa, riguarda una complessa vicenda di riciclaggio di assegni e di truffe a società finanziarie ed istituti di credito della provincia aretusea. L’attività investigativa ha permesso di individuare una presunta associazione a delinquere composta da undici soggetti operanti su tutto il territorio nazionale (Siracusa, Catania, Roma, Ravenna, Reggio Emilia, Milano, Monza-Brianza e Varese).

Il presunto promotore e l’organizzatore dell’associazione è risultato Luciano Di Nicola (1959), già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora che fissa per necessità la base operativa a Siracusa: aveva il compito di contattare soggetti, di riunirli e di organizzare movimenti e compiti. Gli investigatori delle fiamme gialle sono riusciti a ricostruire i compiti che ciascun componente dell’organizzazione avrebbe svolto.

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Tra loro anche Daniele Bizzozero, comasco, imprenditore titolare di una importante concessionaria di auto motonautica a Cermenate, nonché patron del club bluceleste, che solo in due differenti strisciate avrebbe fatto girare la somma di 140.000 euro. Il dirigente è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Le modalità operative utilizzate dall’organizzazione consistevano nell’acquisizione illecita dei codici attraverso apparecchiature installate sui POS di commercianti compiacenti, nonché nell’inserimento dei numeri di codice, su una nuova carta al fine di nuovo utilizzo apparentemente lecito, nella ricerca di esercizi commerciali compiacenti, per strisciare le carte nel relativo POS ed ottenere la disponibilità di ingenti somme sui conti correnti legati al POS. Alla fine, veniva monetizzata la “strisciata”, tramite il titolare del negozio che si recava in banca a prelevare, dividendo il ricavato secondo percentuali stabilite (circa il 50%).

Gli arresti e le perquisizioni sono stati eseguiti dai Reparti della Guardia di Finanza della Sicilia (Siracusa e Catania), della Lombardia (Milano, Bergamo, Brescia, Como, Monza-Brianza e Varese), del Piemonte (Torino) dell’Emilia Romagna (Bologna, Parma, Ravenna e Reggio Emilia), del Lazio (Roma), della Basilicata (Matera) e della Puglia (Lecce).