CAMPIONE D’ITALIA (CO) – Scossone a Campione d’Italia: la società che gestisce il Casinò ha avviato una procedura arbitrale chiedendo oltre 750 milioni di euro di risarcimento agli ex amministratori in carica fino al 2018. La richiesta è stata depositata alla Camera arbitrale di Milano e riguarda sindaci, politici e professionisti legati alla gestione della casa da gioco prima del fallimento. L’arbitrato nasce dal presidente uscente del Cda del Casinò Mario Venditti, l’ex Procuratore di Pavia ora in pensione coinvolto con l’ipotesi di reato di corruzione in atti giudiziari nel caso dell’omicidio di Garlasco.
Tra i nomi, insieme a tutti gli altri amministratori degli ultimi dieci anni, spiccano figure note nel panorama lombardo, tra cui due lecchesi: il sindaco di Casargo e consigliere provinciale Antonio Pasquini e il sottosegretario regionale Mauro Piazza, amministratori a titolo gratuito che avevano terminato il proprio mandato 5 anni prima del fallimento, oltre ad altri ex componenti del consiglio e del collegio dei revisori.
Le cifre individuali oscillano da 1,4 a 80 milioni di euro. Il procedimento, avviato a settembre, nasce dal concordato fallimentare e dalle perizie tecniche che hanno vagliato le responsabilità del crac del 2018.
Nulla a che vedere, sottolineano i protagonisti, con la causa penale relativa al crac della casa da gioco – alla quale sono estranei i lecchesi citati. I fatti contestati sono infatti risalenti a più di dieci anni fa.
RedCro
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