CASO-BIONE: LA PISCINA ALL’APERTO E QUELLE “MISTERIOSE ANALISI”

LECCO – Tiene banco la questione della “bonifica” dell’area del Bione. L’ARPA ha iniziato anni fa a svolgere analisi ma gli esiti, almeno pubblicamente, non si sono ancora conosciuti. Non è però un segreto di stato che la fascia a lago, tra il Bione appunto e il confine con il comune di Vercurago, sia stata usata come discarica per decenni da ditte lecchesi di ogni tipo… “E dunque – ci scrive un addetto ai lavori – le autorità preposte alla vigilanza e al controllo del territorio ora provano più di qualche imbarazzo a rendere pubblici gli esiti delle analisi che sancirebbero quello che già tutti sanno. Lì sotto, roba buona non ce n’è!”.

Ecco la lettera ricevuta da LeccoNews, che affronta a 360° le problematiche del centro sportivo lecchese, andando anche oltre la questione, pur centrale, dell’inquinamento ambientale:

Gentile Direttore,

                       parlando di piscina al Bione, sembra proprio che non ci sia pace sotto gli ulivi.

Se ne leggono infatti di tutti colori e da molti anni non c’è chiarezza nemmeno sui veri motivi che impediscono la costruzione della nuova piscina all’aperto, di cinquanta metri. La questione per l’appunto è annosa: all’inizio del nuovo millennio già si parlava di quest’opera, che doveva essere il fiore all’occhiello del sindaco Bodega e dell’allora assessore allo sport, Pinuccio Castelnuovo. Ben presto, però,  l’opera si è arenata sull’esito delle sempre più “misteriose” analisi e sulla conseguente bonifica del terreno, o  caratterizzazione che dir si voglia. Ma cosa ci sarà lì sotto, di così pericoloso e compromettente? Ma perché l’ente preposto non toglie il velo su questa misteriosa verità? Ma chi si vuol coprire? Tutte domande più che legittime!

Se il quadro ambientale non è certo roseo, a sentire i commenti di chi frequenta abitualmente le tribune del Bione, pare che anche gli aspetti legal-amministrativi potrebbero riservare delle sorprese, in caso di approfondimenti che pure sono richiesti dai cittadini che, dopo troppi anni, sono stufi di risposte a metà e  vorrebbero finalmente vederci chiaro. Che bella cosa la trasparenza!! Ma gli uffici controllano, come è loro preciso dovere, la gestione del centro e il suo gestore?

Facciamo un esempio, facile facile. La Società Rugby Lecco, in diverse occasioni pubbliche ha asserito di aver rifatto con propri sponsor il campo, parte dei vialetti e l’impianto di irrigazione. Non male ma se così fosse, ci si chiede da più parti, sarebbe sub-appalto oppure no? La cosa è prevista o vietata dal vigente capitolato? In tal caso, come pena, si rischierebbe la decadenza dell’appalto? E gli uffici preposti, già, che dicono di queste dichiarazioni di pubblico dominio?

Inoltre, al Bione vi sono molti cartelli pubblicitari di immense dimensioni, saranno tutti autorizzati? Essendo questo luogo aperto senza limitazioni al pubblico, viene regolarmente pagata l’imposta pubblicitaria? La gente mormora. E’ vero che queste cose si potrebbero direttamente chiedere al Comune ma, comunque, un poco di chiarezza non farebbe male. Siamo o non siamo nell’era della comunicazione? Se ne fanno tanti di comunicati stampa e allora, anche in questo caso, diamo ai cittadini-contribuenti queste semplici informazioni. In fin dei conti si tratta solo ordinaria amministrazione.

Infine ma sempre per esempio. All’esterno della piscina, lato pista ciclabile, zona Soccorso Alpino per intenderci, si vedono chiaramente pezzi di contro-soffittatura esterna mancanti, entra il freddo e sono pericolosi: in caso di vento potrebbero staccarsene altri? Se cadessero in testa a qualcuno che va a farsi una nuotata o a qualche operatore, chi ne risponde? Chi deve intervenire, per garantire la sicurezza dei cittadini? Potrebbe sembrare una domanda retorica ma se vi caddesse in testa un pesante pannello che si è staccato dalla contro-soffittatura, la pensereste ancora così? Del contenimento energetico non se ne preoccupa proprio nessuno? Tanto siamo ricchi e possiamo sperperare!!?

(lettera firmata)