CASO MENNELLA, MOLINARI (M5S): “UN IMPEGNO CIVILE
DA SEGUIRE E NON DA PUNIRE”

mennella GraziaROMA – Il caso Mennella arriva alla Camera attraverso una interrogazione del M5S che inquadra la vicenda in un più vasto quadro di malasanità nel  nostro paese.

Lo annunncia in un comunicato stampa il senatore (e avvocato) Francesco Molinari che riassume così il braccio di ferro dell’esponente lecchese pentastellata con l’ospedale, attraverso ripetuti atti di denucia sia sulle condizioni di lavoro dei medici e i loro orari sia sull’eccessiva esposizione dei pazienti ad analisi che per la loro pericolosità dovrebbero essere limitate in casi particolari.

“In Italia il medico che denuncia il mancato rispetto delle regole all’interno delle aziende ospedaliere e che si lamenta per la mancata applicazione delle leggi, rischia grosso. Emblematico il caso della Dr.ssa Grazia Mennella, donna in prima linea nel pretendere l’osservanza delle norme che dovrebbero regolare il rapporto medico-paziente, e che si trova al centro di indagini disciplinari sospette. E mentre pende sull’Italia la spada di Damocle della Comunità Europea, pronta a sanzionare il Governo per l’orario incontrollato di lavoro dei medici (a causa della riduzione delle ore di riposo per un aumento del rischio di errori umani), il M5S ha constatato – grazie all’interessamento dei portavoce Bottici e Ferraresi – i problemi alla base dell’esplosione dei casi di malasanità. La questione, in tempo di crisi, è sempre la stessa: la pubblica amministrazione cerca un rimedio ai danni provocati dalla sua cattiva gestione – in questi anni in bilico tra clientelismo e lobby da favorire – del servizio sanitario e punta sul risparmio economico, a danno della salute del cittadino-paziente.

In questo quadro, caratterizzato da piani di rientro, dove ancora permangono scelte politiche lontane dai reali obiettivi della razionalizzazione nella gestione del settore, si ignora l’attuazione di leggi quali il decreto 187 del 2000 , relativo alla protezione dai pericoli delle radiazioni ionizzanti per le esposizioni mediche (tra cui i raggi X delle radiografie) che, dopo oltre 14 anni dall’emanazione, è inevaso. Rimangono inosservate anche le disposizioni della lex artis definite dall’atto medico radiologico del SIRM (Società Italiana di Radiologia Medica). E’ il caso di notare, peraltro, che l’inosservanza di tali disposizioni è sempre più spesso causa di danni a pazienti, danni sanitari ed economici.

Alla Camera, il M5S ha già presentato un’interrogazione ma vogliamo anche stare a fianco della radiologa che, per il suo impegno sul campo, rischia di vedere compromesso il posto di lavoro. In altri posti il suo “attivismo” sarebbe stato un esempio (ancora più apprezzabile in quanto costituito da una donna) da portare alla base di un necessario impulso di civile rinnovamento per un settore in crisi d’identità. Un altro sintomo della malattia, apparentemente incurabile, che affligge il nostro Paese…
Avv. Francesco Molinari- M5S”