LECCO – Una vicenda di maltrattamenti e presunti abusi sessuali su una donna di 28 anni, originaria del Marocco, ha visto oggi un teste eccellente davanti al collegio, presieduto dal giudice Paolo Salvatore. Infatti è stato chiamato a testimoniare l’agente “infedele” della Polizia di Stato, G. V., ora ai domiciliari.
L’uomo – che all’epoca dei fatti lavorava all’ufficio immigrazione della caserma di via Sirtori e che deve rispondere in un altro processo di presunta corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio per le procedure amministrative per la regolarizzazione della permanenza sul territorio dello Stato di cittadini stranieri – avrebbe intrattenuto una relazione con la donna, 28 anni, sposata, che lavorava come mediatrice. La donna aveva contatti con l’agente per la regolarizzazione di extracomunitari. Da lì sarebbe nata l’amicizia col poliziotto. Il marito della donna, venuto a conoscenza della relazione extraconiugale, l’avrebbe maltrattata – ma ha respinto ogni accusa in merito.
L’udienza è stata aggiornata per le conclusioni a fine mese.
