CDA AZZERATO ALLA GILARDONI.
CGIL E CISL: “CI SPERAVAMO.
ORA VOGLIAMO CHIAREZZA”

LECCO – “Il Cda azzerato è un riconoscimento ai lavoratori, ma anche una vera e propria svolta”. Fabio Anghileri (Fiom Cgil) ed Emilio Castelli (Fim Cisl) sono moderatamente soddisfatti per la decisione del Tribunale di Milano che ha destituito il Consiglio di amministrazione della Gilardoni Raggi X di Mandello del Lario, che era formato dalla presidente Cristina Gilardoni, dall’ex ministro Roberto Castelli, oltre a Veglia Scola, Roberto Mulargia e Salvatore Capodiferro.

emilio-castelli-fabio-anghileri

“In azienda c’era una situazione anomala e ora ci attendiamo che la linea venga cambiata – dichiarano i due sindacalisti -. Con il figlio Marco Taccani, nuovo amministratore giudiziario per i prossimi otto mesi, vogliamo capire quanti clienti ci sono ancora, quale sarà il nuovo organigramma e, soprattutto, come si potrà tornare a lavorare serenamente”.

gilardoni raggi X 5Ufficialmente il nuovo numero uno dell’azienda mandellese  s’insiederà nella mattinata di giovedì. Di fronte avrà il compito di  risollevare il fatturato, pari a 44 milioni nel 2012, sceso a non più di 23 nel 2015. Negli auspici dei sindacati pure quello di tornare ad assumere, visto che i dipendenti sono passati dai 209 di quattro anni fa ai 156 dello scorso dicembre. “E tuttora potrebbero essere ancora meno” affermano Anghileri e Castelli.

Ora da via Besonda attendono novità anche sulla vicenda del presunto mobbing, contestato a Cristina Gilardoni e al capo del personale Roberto Redaelli (molto conosciuto nel paese di Pescate perché è il capogruppo di maggioranza in consiglio comunale). Sarebbero infatti decine le denunce arrivate da parte dei lavoratori nel corso degli anni.

gilardoni-cristina-270x272L’anziana ma combattiva ex presidente dell’azienda, Cristina Gilardoni, non pare aver preso bene la decisione del tribunale meneghino, tanto che voci di corridoio annunciano una reazione che non si farà attendere nell’immediato.

Nel frattempo, sul provvedimento, i sindacalisti rivelano: “Noi ci speravamo, ma non pronosticavamo questa decisione. E ora ne siamo soddisfatti”.