CERVI E CINGHIALI, 20 INCIDENTI
STRADALI IN MENO DI UN MESE.
COLDIRETTI “NOI INASCOLTATI”

LECCO – “Il bollettino degli incidenti stradali provocati dalla fauna selvatica, purtroppo, non fa altro che aggiornare una situazione che ha superato il limite dell’incredibile: 20 in meno di un mese, ma già nel 2019 ne contammo sette in un periodo di monitoraggio di dieci giorni, con particolare recrudescenza proprio tra la Val Menaggio e l’Alto Lago“. Si tratta di arterie stradali con un intenso volume di traffico, particolarmente in estate, “e che sono messe a rischio dall’improvviso attraversamento dei selvatici”. Lo evidenzia Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco, ricordando anche come “peraltro questi numeri siano inferiori a quelli reali, dato che molti incidenti non vengono nemmeno denunciati dagli automobilisti, ben consci delle difficoltà di ottenere un risarcimento. Denunce che, invece, andrebbero sempre fatte”.

Succede nelle nostre province lariane, “e ciò che fa più arrabbiare è che questi incidenti potevano essere evitati, se si fosse ascoltata per tempo la voce degli agricoltori e di Coldiretti che, ormai da anni, denunciano la crescente gravità di una situazione che è oggettivamente fuori controllo. Siamo tutti a rischio: produttori, cittadini e automobilisti che, da un momento all’altro, possono trovarsi davanti la sagoma di un animale selvatico e rischiare un incidente che può avere conseguenze gravissime”.

Al centro di tutto, le dimensioni di un fenomeno “che anziché attenuarsi, non fa altro che peggiorare: quello di cervi e cinghiali è un problema che non riguarda solo la Val Menaggio o l’Alto Lago, ma l’intero comprensorio lariano: la proliferazione incontrollata di questi animali comporta un progressivo aumento dei fattori di rischio, specie quando si avvicinano ai centri urbani e alle aziende agricole. Va ricordato che cervi e caprioli, così come i cinghiali, non sono affatto animali domestici: le loro abitudini sono, quindi, molto diverse e, purtroppo, l’assenza di un monitoraggio adeguato li rende anche veicolo di potenziali malattie dalle quali occorre proteggere i nostri allevamenti”.

Non sono solo le strade della Val Menaggio e dell’Alto Lago a raccontare un bollettino di cronaca che, di giorno in giorno, annovera episodi sempre nuovi: dai cinghiali che passeggiano tranquillamente in città nelle prime ore del mattino o dormono davanti ai supermercati, ai cervi che invadono persino i cimiteri, mangiando i fiori destinati ai nostri cari.

Lo rimarca Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como-Lecco: l’organizzazione agricola, “denuncia da anni un problema, quello dei selvatici, che continua a crescere a dismisura, e continuerà a farlo: cervi e cinghiali sono animali molto prolifici e se non si interviene è facile immaginare quanto il quadro potrà ancora peggiorare. Le imprese agricole sono esasperate e hanno ragione: i cittadini e gli automobilisti hanno paura: oggi, un poco piacevole “incontro ravvicinato” con un animale selvatico non è più un’ipotesi remota nemmeno entro i confini urbani della città di Como, mentre a Milano è recente l’episodio del cinghiale che, per giorni, ha scorrazzato nella zona della Darsena”.

Coldiretti Como Lecco invita “imprese e cittadini a segnalare la presenza degli ungulati, come pure ogni incidente che dovesse verificarsi. È importante anche per evidenziare le dimensioni assunte dal problema” aggiunge il direttore Rodolfo Mazzucotelli, sottolineando come “l’allerta resti massima su un tema rispetto al quale non intendiamo in nessun modo abbassare la guardia. Gli incidenti continuano e le invasioni della fauna selvatica su prati e campi non regrediscono: anche per questo, ribadiamo la necessita di azioni più incisive, l’adozione di piani di contenimento efficaci e l’urgenza di un nuovo censimento che fotografi in modo realistico una situazione che, in tutta evidenza, è ormai fuori controllo”.