CGIL FA IL PIENO AL CONFRONTO COI CANDIDATI DI SINISTRA. PIRELLI E BOSISIO LITIGANO

LECCO – Sala Ticozzi gremitissima oggi per l’incontro tra i candidati di centro sinistra e gl’iscritti alla Cgil, qui riunita con gli stati generali. Politici in platea e sindacalisti sul palco a dir loro cosa si aspettano dai prossimi governanti. Una bella doccia di realismo, problemi descritti a chiare lettere e anche le soluzioni. Per tutti si tratta di recuperare politiche di tipo keynesiano di stimolo alla domanda. Pasquale Lo Bue, che rappresenta la scuola, ha fatto un excursus storico ricordando come fino al 1981 il debito pubblico italiano si era fermato a metà del Pil, lievitando in seguito al divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia che fino a quel momento era obbligata ad acquistare i titoli pubblici rimasti invenduti durante i colòlocamenti, operazione che calmierava il tasso d’interesse, lasciato successivamente  nelle mani del mercato e delle bizze dello spread.

Sotto accusa l’inserimento in costituzione del pareggio di bilancio, che mette a rischio lo stato sociale e attizza la crisi. Come è successo nell’ultimo anno nel lecchese, dove – ha ricordato il segretario generale Wolfango Pirelli –  1500 posti di lavoro sono andati persi, una emorragia inziata cinque anni fa e ha sterminato 20mila occupati a tempo determinato,  mentre non la precarizzazione dell’impiego dilaga. Insomma la crisi morde e Pirelli ha ricordato che i tempi sono cambiati: ora l’intelocutore per i sindacati è certamente il politico di sinistra. E certamente non ha fatto bene la discussione animata nel vestibolo della sala tra lo stesso segretario generale e i rappresentanti della Leuci, in lotta contro la chiusura della storica azienda lecchese, venuti per parlare e sottoporre ancora una volta il loro caso.

E’ stata loro negata la parola per questioni di ‘scaletta’. Parlavano i segretari di categoria e pochi altri è stato spiegato. “Ci avete invitato solo per ascoltare, che ci siamo ventuti a fare”? ha ribadito Germano Bosisio sindacalista della Leuci. Un brutto episodio in una mattinata in cui il lavoro e la sua volatilità erano al centro di qualsiasi intervento e i dipendenti della fabbrica delle lampadine ben rappresentavano il problema.