LECCO – Figurava nell’elenco dei 52 fermati dalla DDA di Catanzaro nel 2022, ora la procura di Catanzaro ha chiesto nei suoi confronti 8 anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa. Giuseppina Trovato detta Giusy, nipote del factotum della Ndrangheta lecchese Franco Coco Trovato, era finita nelle maglie dell’inchiesta denominata Karpanthos a causa del suo ruolo nella decisione del marito Danilo Monti di interrompere la propria collaborazione con la giustizia.
Come riportato dal Corriere della Calabria Monti, arrestato per l’omicidio del macellaio Francesco Rosso, aveva iniziato un percorso di collaborazione con i magistrati antimafia che si è interrotto bruscamente quando la moglie, che non aveva mai cessato i rapporti di collaborazione e di condivisione delle informazioni con gli ndranghetisti, avrebbe esercitato pressioni sull’uomo per tutelare l’organizzazione e “il suo onore”, minacciandolo che “non gli avrebbe consentito di decidere del futuro della figlia”.
Insieme a Trovato, la pm Veronica Calcagno ha chiesto, nel processo con rito abbreviato che ha smantellato le cosche dei Carpino e dei Bubbo a Petronà e Cerva, cinquantadue condanne per pene fino a vent’anni, tra cui vari nomi noti nella criminalità lecchese. Il verdetto da parte del giudice per le udienze preliminari è previsto per il 10 marzo.