CHIUSO/PROTESTA DEL QUARTIERE:
QUELLA VITA “IN CANTIERE”
E LE REAZIONI DELLA POLITICA

cantiere chiusoLECCO – Dura protesta quella di ieri dei cittadini di Chius : si sono appostati all’esterno del cantiere che ha sventrato il loro quartiere per chiedere chiare risposte all’amministrazione: “Dopo la sospensione dei lavori e la rescissione del contratto che porterà a lungaggini esagerate senza avere tempistiche certe, abbiamo ritenuto di fare questa manifestazione per tutelare i residenti, per tutelare chi percorre questa strada tutti i giorni e per lanciare un segnale al territorio che possa evidenziare lo stato di degrado e la drammaticità che sta vivendo il nostro quartiere – spiega Luca Dossi del comitato di Chiuso –. Noi chiediamo innanzitutto, se non si può ripartire alla svelta, di riqualificare l’area e riaprire a doppio senso il tratto di strada dalla rotonda alla chiesetta del Beato Serafino, la sistemazione dell’area sopra il cantiere che è stata espropriata al quartiere e una ripresa dei lavori al più presto, se non fosse possibile un intervento di ripristino totale”.

cantiere chiuso_condominio corso bergamo 87Per gli abitanti del rione la situazione è davvero difficile. Lecco News ha visitato la palazzina di Corso Bergamo 87: accedervi a piedi venendo dalla zona della pista ciclabile, della farmacia, del ristorante cinese è impossibile, e anche con l’auto non si può svoltare a sinistra ed entrare direttamente nel cortile ma è necessario proseguire e cambiare senso di marcia dove girano i pullman.

Poi, una volta imboccata la via di casa non sono terminate le difficoltà: “Il 9 di gennaio sono venuti a fare dei lavori necessari per il cantiere – ci raccontano alcuni condomini – dicendoci che nel giro di un mese avrebbero riportato tutto com’era prima, invece da allora non abbiamo più visto nessuno”. Più di sei mesi fa la ditta ha spostato di diverse decine di metri il cancello per l’entrata nella palazzina, ha sostituito la recinzione esistente con un muro di cemento armato “facilmente scavalcabile”, segnala uno degli inquilini, ha occupato buona parte del cortile creando problemi non indifferenti per il posteggio e hanno scavato un buco di quasi due metri, limitandosi a transennare l’area. “Per cosa? – si chiedono gli abitati della palazzina – Senza calcolare che entrando nel cortile con i mezzi pesanti ci hanno rovinato il vialetto in pietra e poi… noi vent’anni fa non abbiamo acquistato un appartamento con vista quartiere!”.

cantiere chiuso_condominio corso bergamo 87_8Accanto ai cittadini scesi in piazza alcuni esponenti delle forze politiche di opposizione: nessuno della maggioranza che governa Palazzo Bovara o Villa Locatelli: “È l’ennesimo disastro combinato da Anas, Comune e Provincia: una strada che al chilometro è costata più del tunnel sotto la Manica ed è tutto fermo da anni – commenta Alberto Anghileri (Con la sinistra cambia Lecco) –. Giustamente i cittadini di Chiuso adesso sono arrabbiati perché hanno messo per aria un quartiere: adesso attendiamo notizie ma io sono pessimista”. Valutazione simile a quella espressa dal Carroccio con Cinzia Bettega: “Noi della Lega siamo qui per essere vicino agli abitanti di Chiuso che da troppo tempo sopportano disagi, ma la cosa più grave è che non se ne vede la fine. È l’ennesimo esempio di come in Italia le infrastrutture siano gestite in una maniera assolutamente defaticante per una qualsiasi comunità, abbiamo visto anche il Ponte di Annone e di Isella, la ciclopista di Abbadia, non si riesce a capire perché opere necessarie, progettate e finanziate debbano essere continuamente variate. Una mancanza di serietà e logicità veramente gravissima”.

“Qui a Chiuso stiamo assistendo ad un piccolo banco di prova di quello che potrebbe succedere se andassimo avanti con i il teleriscaldamento – spiega Massimo Riva del Movimento 5 stelle – lì si tratta di tirare una rete di 24 chilometri da Valmadrera fino a Germanedo. Qui per fare due chilometri siamo in questo stato, immaginiamoci cosa vuol dire sventrare la città per un progetto folle. Registriamo l’incapacità e la cattiva progettazione che ormai è sotto gli occhi di tutti”.

Manuela Valsecchi