CICLOPEDONALE DELL’ADDA:
PROSEGUE L’ITER DEL PROGETTO
CHE ATTRAVERSA SEI PROVINCE

ciclopedoanle adda polano gandolfi tentoriLECCO – Stamane negli uffici della Provincia di Lecco l’incontro che ha visto la partecipazione dei due deputati del Partito democratico Paolo Gandolfi (nella commissione parlamentare trasporti, poste e telecomunicazioni) e Veronica Tentori (commissione attività produttive, commercio e turismo) per studiare la fattibilità del progetto “Itinerario cicloturistico Adda”, insieme con il presidente della Provincia di Lecco Flavio Polano e il consigliere provinciale Bruno Crippa. Al tavolo hanno preso parte anche i rappresentanti del Politecnico (Dipartimento di Architettura e Studi Urbani; Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale), della Provincia di Monza-Brianza, della Città Metropolitana di Milano, del Parco Adda Nord, del Parco Adda Sud, della Comunità Montana del Lario Orientale e della Valle San Martino.

Lo studio di fattibilità era stato presentato lo scorso 25 novembre al Palazzo delle Paure, vede come capofila la Provincia di Lecco e mira ad affiancare al fiume Adda una via ciclo-pedonale da Sondrio a Cremona, per un totale di 390 km. Per 300 km si ha già una struttura ciclo-pedonale esistente, altri 52 km sono da riqualificare, infine i rimanenti 38 andranno costruiti ex novo grazie a fondi previsti dalla Legge di stabilità, necessari alla realizzazione del progetto. Lungo il percorso, inoltre, si trovano diversi bed&breakfast, strutture di ristorazione, officine e posteggi per le biciclette, nonché aree sosta, parchi giochi per le famiglie e, immancabilmente, attività culturali che toccano le bellezze presenti lungo il corso del fiume, come il Sentiero Valtellina in provincia di Sondrio, lo straordinario Lario con le sue perle e i suoi scorci pittoreschi, quindi la Villa Reale e il relativo parco a Monza, la centrale idroelettrica Taccani di Trezzo d’Adda, il ponte di Lodi e il bellissimo comune di Pizzighettone in provincia di Cremona.

ciclopedonale adda provinciaDopo una presentazione del progetto da parte dei tecnici della nostra Provincia, i presidenti delle altre Province hanno aggiunto dei brevi interventi, riguardanti le zone di loro attinenza. Molto interessante è stato uno studio economico del Politecnico che ha messo in luce il ritorno che si potrebbe trarre dall’opera: per ogni euro investito nel progetto si dovrebbe avere – stando alle loro stime – un ritorno che va da un euro e mezzo a tre, cifra che si alza fino a sei, se si tiene conto degli investimenti sociali. Il presidente Polano ha poi sottolineato la forte condivisione che sta riscuotendo il progetto e la coerenza dello stesso all’interno dei provvedimenti regionali e nazionali. Si è quindi soffermato sull’importanza che avrà il marketing e la comunicazione dell’opera, in modo tale che i turisti ne vengano a conoscenza. Ha chiuso il deputato Gandolfi, snocciolando qualche dato più tecnico, ma molto rilevante: ha spiegato, infatti, che nella Legge di stabilità del 2017 verranno erogati 283 milioni di euro, una cui parte sarà investita proprio nell’Itinerario cicloturistico Adda, da quest’anno al 2024; di tale cifra, 80 milioni saranno già disponibili nel corso del 2017. Si ricorda che nel 2016 la Legge di stabilità ha stanziato 96 milioni per la realizzazione di quattro grandi ciclovie: quella del Sole (che percorre la penisola da nord a sud), la VenTo (che attraversa tutto il nord Italia, collegando Venezia a Torino), l’Acquedotto delle Puglie e il GRAB (Grande Raccordo Anulare per Biciclette, intorno a Roma). Il deputato Pd precisa, inoltre, che non seguiranno bandi per l’assegnazione dei fondi, ma il Governo li assegnerà direttamente alla Regione Lombardia. “È importante – conclude Gandolfi – costruire una rete di ciclovie così come già avviene per le autostrade, per questo le possibilità che i fondi vengano investiti nell’opera sono molto buone. Resta di fatto che è senza dubbio importante coinvolgere non solo le istituzioni, ma anche le varie associazioni vive sul territorio e si auspica una collaborazione al fine di co-finanziare il progetto, e non gravare unicamente sullo Stato.

Si tratta, indubbiamente, di un progetto alquanto corposo, ma che valorizzerebbe ulteriormente il territorio e il patrimonio che si incontra lungo il tragitto, ricordando che l’itinerario è già di rilevanza nazionale: è infatti il numero 17 della rete Bicitalia e attraversa 6 province, altrettanti parchi regionali, passando per un totale di 86 comuni.

Alessandro Tonini