CIVATE – È scomparso all’età di 78 anni monsignor Angelo Brizzolari, sacerdote originario di Civate.
Ordinato dal cardinale Giovanni Colombo il 28 giugno 1972, nel 2022 aveva festeggiato i 50 anni di sacerdozio. Nel 1972 consegue la Licenza in Teologia e nel 1978 quella in Pedagogia.
Già vice rettore al Seminario di Venegono (dal 1973 al 1979), rettore in Seminario a Merate (dal 1979 al 1980) e successivamente di quello di Saronno (dal 1980 al 1989), dal 1989 al 2005 è stato responsabile del servizio per la Pastorale scolastica, nonché vicario episcopale per i Collegi arcivescovili e le Scuole cattoliche. Dal 1995 al 2004 è stato anche responsabile presso la Cel per la Pastorale Scolastica e delegato E I.R.C. Conferenza Episcopale Lombarda.
Il 4 novembre 2004 il cardinale Dionigi Tettamanzi l’aveva nominato vicario episcopale per la Zona pastorale IV (Rho), incarico che aveva mantenuto dal 2005 al 2011. Fino al 2021 è stato rettore della Chiesa Santuario della Beata Vergine della Vittoria di Lecco e dal 2022 era residente presso la Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Villa Vergano. Lo scorso anno aveva pianto la morte del fratello don Roberto, parroco di Galbiate.
I funerali saranno celebrati mercoledì 12 marzo alle 14:30 a Lecco, nella basilica di san Nicolò, e giovedì 13 marzo alle 10:30 a Civate.
“Ho conosciuto bene monsignor Angelo Brizzolari – il ricordo dell’assessore Antonio Rusconi -, sacerdote dalla fede profonda ma molto legato al nostro territorio, in particolare alla “sua” Civate, per l’affetto familiare ma anche per la sua storia.
L’ho sentito spesso, direi periodicamente: soprattutto per il suo impegno come responsabile diocesano della scuola e, contemporaneamente, per il mio impegno in commissione istruzione come parlamentare, ci siamo confrontati sui singoli problemi, in convegni, In concrete occasioni per risolvere difficoltà.
Condivideva pienamente la riforma Berlinguer, ovvero una legge che riconoscesse pienamente il ruolo pubblico delle scuole paritarie, in particolare quelle cattoliche e si era incontrato più volte con lo stesso ministro Berlinguer proprio per riaffermare dal suo ruolo di responsabilità che le scuole della diocesi e non solo erano a disposizione delle esigenze degli ultimi, delle persone più in difficoltà.
Soprattutto sentiva la responsabilità che, in un periodo di crisi dei valori, la scuola potesse rappresentare lo strumento fondamentale per educare cittadini responsabili, per valorizzare i giovani e coinvolgerli nell’amministrazione pubblica della propria comunità.
La scuola, secondo Don Angelo, doveva diventare per comuni, regioni e Stato anzitutto strumento di investimento e non un costo, magari da ridimensionare. Investire nella scuola significava dare più possibilità a tutti i ragazzi, soprattutto i meno abbienti, i meno fortunati.
È stato Don Angelo per tanti anni, per tanti di noi, un riferimento importante, sempre attento agli amministratori delle nostre comunità, sempre disponibile al dialogo, sempre vicino nell’ascolto.
Da parte mia, emerge il dovere di una profonda gratitudine e un ricordo sentito nella preghiera”.