SALA AL BARRO – Spifferi, indiscrezioni, qualche mezza smentita e soprattutto una modalità forse “fuori tempo massimo”: fatto sta che intorno alla sede di Sala al Barro della Comunità Montana Valle San Martino Lario Orientale girano in queste ore voci insistenti relative a un possibile accordo politico per evitare il commissariamento della derelitta CMLO.
Intesa che passerebbe attraverso una formula grossomodo di questo genere: presidenza ad Antonio Rusconi di Valmadrera, con un assessore del suo giro nella giunta che vedrebbe gli altri tre elementi “pescati” dal cartello di Riccardo Fasoli – l’altro gallo nel pollaio. In effetti, dopo gli scazzi recenti, 4 o 5 Comuni del gruppone anti-Rusconi avrebbero deciso di venire a patti, con l’obiettivo di allontanare lo spettro del commissario, con relativa figuraccia.
C’è però un aspetto tecnico non irrilevante: il tempo incalza e se non si vota in blocco la lista presentata dall’area Piazza-Rusconi, mancano alternative al paventato commissariamento. Salvo deroghe o sistemi all’insegna della “furbizia” – ma assai improbabili -, insomma, la frittata pare ormai fatta.
Di certo, se ne parlerà stasera nel vertice tra le amministrazioni della C.M. coinvolte nella “grana” del Bicincittà, una causa da circa 400mila euro con la Comunità Montana (più Palazzo Bovara) nel mirino. Se ne sta occupando l’avvocata Francesca Rota – che vedrà oggi i Comuni coinvolti, per presentare situazione e prospettive di una vertenza molto seria (non l’unica né l’ultima tra quelle che rendono questo ente così poco appetibile da far pensare che l’affidamento a un commissario non rappresenti nemmeno la soluzione peggiore tra quelle sul tavolo).
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