SALA AL BARRO – Volano gli stracci nelle movimentate manovre per l’elezione della presidenza della Comunità Montana Val San Martino-Lario Orientale: la “mano tesa” di Antonio Rusconi all’asse PD-FdI dell’avversario Fasoli pare non aver sortito effetti, ma anzi, sembra aver scatenato una ricerca, da parte dell'”asse rosso-bruno”, di quei 13 sostenitori che permetterebbero al borgomastro di Mandello di mettere almeno in stallo la situazione.
Ricerca che oggi pare essersi conclusa proprio con questo risultato: grazie alla quantomeno insolita (ma non inedita, di questi tempi) alleanza politica tra Partito Democratico e Fratelli d’Italia, lo schieramento fasoliano è riuscito a “difendersi” da quello dei “territori”, rappresentato da Rusconi e soci. La richiesta impellente di rinnovare il direttivo della CMLO da parte di alcuni comuni, che avevano poi posto come condizione necessaria la presenza di Rusconi come candidato, dell’assessore civatese Simone Scola e del sindaco di Ballabio Giovanni Bruno Bussola all’interno della giunta, hanno portato in prima fase alla caotica assemblea di fine novembre, che ha assegnato metà dei voti a Rusconi ma non la maggioranza, e ora a questa riorganizzazione.
Il punto saliente della dichiarazione di questi 13 Comuni indica la necessità di giungere a “una soluzione concordata che preveda una nuova proposta, con l’individuazione di un nuovo candidato presidente e di una giunta esecutiva che, tenendo oggettivamente conto della situazione attuale, del reale peso di ogni componente segua meglio le indicazioni di rappresentatività territoriale e politica”.
Torna quindi tutto come prima, con due candidati ad armi pari, un clima a dir poco teso tra i due schieramenti nati ad hoc ed una sola, preoccupante certezza: ad oggi, la Cmlo si conferma l’unica comunità montana della Lombardia senza un governo.
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