LECCO – Ancora una volta anche a Lecco migliaia di persone, lo scorso sabato 18 novembre, si sono mobilitate attorno alla Colletta Alimentare, un gesto semplice e concreto ma insieme di straordinario valore personale e sociale.
Nei 40 supermercati della zona Nord della provincia che hanno aderito all’iniziativa, lungo l’intera giornata centinaia e centinaia di volontari con la pettorina rossa hanno incontrato e fatto incontrare una realtà umana capace di affermare o comunque di far intuire anche per pochi minuti che sono possibili rapporti di amicizia, solidarietà, condivisione pur in circostanze drammatiche come quelle che il nostro pianeta sta vivendo.
“Si è davvero trattato di un momento – commenta Giovanni Panzeri, responsabile della Colletta Alimentare per il Lecchese – in grado di far sperimentare e di indicare la carità quale dimensione fondamentale del vivere, il significato profondo di una convivenza capace di costruire una prospettiva di pace, di solidarietà e di crescita comune, come ha sottolineato Giovanni Bruno, presidente di Fondazione Banco Alimentare. E non possiamo non ringraziare i volontari, gli enti, le associazioni e le aziende che hanno reso possibile tutto questo. Soprattutto il nostro grazie, sempre sorpreso di tanta vicinanza, va alle migliaia di persone che nei supermercati hanno acquistato i prodotti alimentari indicati ma soprattutto e in diversi modi hanno dimostrato il loro attaccamento alla Colletta, diventato gesto di amicizia al di là di ogni età, appartenenza, diversità di razza, religione, idea politica… Davvero grazie!”.
I numeri. Nel Lecchese (ed escludendo il Meratese dove la Giornata ha una sua propria organizzazione) sono state raccolte 42,5 tonnellate di prodotti alimentari poi provvisoriamente immagazzinati presso la Bdm Ponteggi di Lecco, che anche quest’anno ha fattivamente e amichevolmente supportato la Colletta. Nei prossimi giorni i prodotti saranno smistati agli enti e alle associazioni collegate al Banco Alimentare, che a loro volta le distribuiranno tra le persone e i nuclei familiari assistiti.
Con 42,5 tonnellate viene largamente superata la quantità di generi alimentari donata l’anno passato nel nostro territorio, quando si sfiorò quota 40 tonnellate. Un aumento consistente e pure questo straordinario, in linea con il dato nazionale (oltre 7.500 tonnellate di cibo raccolte) che fa segnare un incremento pari al 9%. In un periodo di crisi economica strisciante e di crescenti e preoccupanti tensioni internazionali, i numeri indicano una larga ripresa quantitativa del risultato, che torna e supera i livelli pre Covid. I lecchesi hanno donato in particolare polpa e passata di pomodoro (9 tonnellate), legumi in scatola (poco più di 9,5 tonnellate), riso e pasta (10 tonnellate).
Da segnalare ancora il largo e fin commovente coinvolgimento di scuole e istituti di istruzione statali e paritari, scesi in campo con allievi, insegnanti e genitori: in migliaia, e con le più diverse modalità, hanno affiancato il lavoro dei volontari della Colletta, contribuendo in modo fondamentale a creare quel clima positivo e carico di speranza per il futuro che ha contagiato i clienti dei supermercati. Dai piccoli alunni della Primaria De Amicis (che dopo aver approfondito in classe i temi della Colletta Alimentare si sono presentati con oltre 200 prodotti raccolti personalmente) ai ragazzi di Portofranco (il centro gratuito di aiuto allo studio per studenti delle Superiori), tutti hanno dato una mano al buon esito dell’iniziativa.
“Una risposta corale – aggiunge Giovanni Panzeri – che è anche il modo concreto con cui Banco Alimentare aderisce alla Giornata mondiale dei poveri indetta da Papa Francesco”. Si può ancora donare la spesa online su alcune piattaforme dedicate.