CONVENZIONE DI ISTANBUL,
LE PARLAMENTARI LECCHESI
CONCORDI (E FAVOREVOLI)

TENTORI PD BRAMBILLA PDLROMA – Doppio intervento, largamente concordante, da parte di Michela Vittoria Brambilla (PDL) e Veronica Tentori (PD) sullo stesso tema: l’approvazione  di Montecitorio della proposta di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
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Ecco le posizioni espresse dalle due parlamentari lecchesi:
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On. Veronica Tentori, PD: “Ratifica della Convenzione di Istanbul: importantissimo risultato”

Oggi alla Camera è stata approvata la ratifica della Convenzione di Istanbul per la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, prima legge approvata da questo Parlamento.

“Una ratifica – dichiara l’On. Veronica Tentori – che il Partito Democratico ha chiesto con forza sin dalle precedenti legislature e che era non più rinviabile. Il fatto che ciò avvenga proprio oggi mentre si svolgono i funerali dell’ennesima vittima, la giovane Fabiana barbaramente uccisa da un giovane coetaneo, dà al nostro voto un valore ancora più importante.”

“Quello di oggi – continua Tentori – è un primo passo molto significativo. Importanti impegni, come quello di costituire un osservatorio nazionale sulla violenza di genere e sullo stalking, sono già stati presi dal Ministro Josefa Idem. Il nostro Parlamento, a cominciare da noi giovani deputate così numerose per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, dovrà procedere con forza e tempestivamente con interventi che strutturino, finanzino e disciplinino una serie di azioni concrete su vari versanti, così come previsto dalla Convenzione.”

“Conosciamo – conclude la Parlamentare del PD – le grandi difficoltà dei centri antiviolenza, che hanno bisogno di risorse su cui contare per fornire assistenza e rifugio alle vittime. C’è, inoltre, la necessità di azioni di carattere culturale nelle scuole e verso le giovani generazioni con l’introduzione dell’educazione di genere, proposta su cui stiamo lavorando.”
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BRAMBILLA: “OGGI UN TRAGUARDO IMPORTANTE, MA DOBBIAMO ADEGUARE LE NOSTRE LEGGI”

Grande soddisfazione è stata espressa dall’on. Michela Vittoria Brambilla per l’approvazione, nell’assemblea di Montecitorio, della proposta di legge di ratifica della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, il più avanzato strumento di diritto internazionale, valido in tempo di pace come in tempo di guerra, che si prefigge l’obiettivo di prevenire e contrastare la violenza di genere in tutte le sue forme. “Un fenomeno – sottolinea l’on. Brambilla, recentemente nominata dal presidente Berlusconi suo consigliere per i temi etici, sociali e solidali – che è manifestazione di un antico e radicato pregiudizio sull’inferiorità della donna ed è purtroppo diventato, nel nostro Paese, un’emergenza quotidiana. Come dimostrano i numeri – 903 donne uccise da uomini tra il 2005 e il 2012, quasi sette milioni le donne italiane che hanno subito in vita loro qualche forma di violenza – e le storie che la cronaca degli ultimi giorni ci ha consegnato”.
“Il voto di oggi – commenta l’ex ministro del turismo – è un traguardo importante, auspicato fin da quando, nel settembre scorso, l’Italia ha sottoscritto il testo della convenzione, ma si tratta solo del primo passo di un cammino che prevede il completamento del processo di ratifica e soprattutto il rapido adeguamento delle norme interne alle prescrizioni del trattato”. Tra queste vi sono misure di prevenzione, di sensibilizzazione, di educazione, di informazione e di protezione delle vittime, parte delle quali, come la creazione di case-rifugio, l’allestimento di linee telefoniche gratuite di assistenza alle vittime, l’introduzione di alcune norme penali specifiche, sono già una realtà nel nostro Paese. Altre, per esempio il risarcimento dei danni che dev’essere accordato dallo Stato se la riparazione non è garantita da altre fonti, devono essere ancora attuate. “Non sarebbe soltanto – prosegue l’on. Brambilla – la giusta risposta al preoccupante incremento dei casi di violenza contro le donne, sempre più spesso con esiti mortali, ma la naturale prosecuzione di un ciclo di sviluppo normativo sui temi della parità e della tutela delle donne che ha veduto protagonisti i Parlamenti delle ultime legislature e, con un ruolo d’impulso, i governi Berlusconi: dalla novella costituzionale del 2002 sulla parità di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive all’introduzione, nel 2009, del reato di stalking, dell’arresto obbligatorio in flagranza per la violenza sessuale e la violenza sessuale di gruppo e del gratuito patrocinio, anche in deroga ai limiti di reddito, a favore della persona offesa da alcuni reati a sfondo sessuale”.
Per l’entrata in vigore della convenzione sono necessarie le ratifiche di dieci Stati firmatari, di cui almeno otto del Consiglio d’Europa. Finora hanno firmato 29 Stati e quattro hanno già ratificato. “E’ dunque essenziale – conclude l’ex ministro – che il governo italiano, impegnandosi in tutte le sedi, solleciti gli altri Stati a firmare e ratificare”