CORRERE PER ESSERE LIBERI:
350 RAGAZZI ALLA STAFFETTA
CONTRO MAFIE E CORRUZIONE

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LECCO – Una colorata folla di studenti delle scuole di Lecco ha allegramente invaso Lecco giovedì 17 maggio per dare un forte messaggio di responsabilità e giustizia sociale. Poco più di 100 metri in Via Baracca, poco distante dalla Pizzeria Fiore, sono diventati teatro della staffetta organizzata da Libera, associazione di promozione sociale che da 26 anni lotta contro le mafie, la ‘ndrangheta promuovendo la cultura della legalità in tutta Italia.

Libera la natura, questo il nome dell’evento, ha visto l’entusiasta partecipazione di circa 350 ragazzi di alcune scuole elementari, medie e superiori di Lecco e della Valsassina che si sono scambiati durante la corsa un testimone realizzato con il legno di uno dei barconi sbarcati a Lampedusa.

libera don ciotti 2018 (8)L’evento organizzato da Libera Lecco cade a un anno di distanza dall’apertura della pizzeria Fiore all’interno di un bene sequestrato alla ‘ndrangheta nove anni fa e ora gestito da una cooperativa sociale. L’obiettivo era anche ricordare Paolo Cereda, compianto fondatore della sezione lecchese dell’associazione, scomparso all’improvviso proprio poco dopo l’inaugurazione del locale.

Hanno voluto essere presenti all’evento la moglie e i figli di Cereda e don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che ha ricordato il difficile inizio dell’associazione con la costruzione di un centro sportivo in Calabria su un campo confiscato alla Mafia dove venne ad allenarsi anche la nazionale italiana di calcio.

libera don ciotti 2018 (4)Il sacerdote si è rivolto a tutti i bambini e giovani presenti per ricordare il valore formativo dello sport che “insegna il rispetto delle regole, la competizione sana e che si può essere vincenti anche nella sconfitta”. Oggi più che mai le mafie si sono evolute, non sono rimaste uguali a 26 anni fa, “come l’Italia sembra aver fatto per certi versi. Bisogna educare i ragazzi, che oggi sperano sempre meno, a leggere le nuove forme di illegalità nel presente e a rifuggire le semplificazioni, le scorciatoie, il cinismo, l’indifferenza, per raggiungere il vero obiettivo: la giustizia.” La legalità infatti secondo Don Ciotti è uno strumento, il collante che tiene unita la comunità nella corsa verso la responsabilità e la giustizia sociale.

F. R.