DA RIFONDAZIONE IL NO
ALL’AUMENTO DELLE TARIFFE
DEL SERVIZIO IDRICO LECCHESE

rifondazione comunistaLECCO – Rifondazione Comunista chiede a tutti i consigli comunali di opporsi all’indicazione dell’Autority, assunta senza fiatare dall’ATO di Lecco inerente l’aumento delle tariffe dell’acqua. “In un periodo in cui i salari e le pensioni sono ferme aumentare le tariffe di un bene primario come l’acqua è in controtendenza con il contesto generale di crisi del Paese” motivano dalla segreteria.

Figuriamoci quanto questo valga a Lecco, dove l’aumento del 9% sarà un’altra batosta che inciderà su migliaia di famiglie in difficoltà e che arriva ad aggiungersi ai precedenti aumenti.

Piuttosto che puntare unicamente all’aumento del costo dell’acqua, Idrolario dovrebbe mirare all’efficienza gestionale, riducendo le perdite che nella provincia di Lecco in alcuni casi raggiungono punte molto elevate. I continui aumenti confermano quanto sia sbagliata una legislazione che fa ricadere sulle spalle del cittadino l’onere degli investimenti sulla rete idrica.

acquaPoniamo agli amministratori lecchesi una domanda. Perché a Como, Sondrio, Bergamo e in altri territori si è scelto di non applicare provvedimenti sbagliati come quelli della riforma nazionale e si sono adottate forme di gestione diverse? Nel caso dell’acqua come della sanità o del trasporto pubblico si pagano sempre più tasse per avere sempre meno servizi e dover essere costretti a pagare tariffe sempre più alte.

Inoltre è ora e tempo, prima di aumentare la bolletta dell’acqua per le famiglie, di rivedere l’irrisorio canone a carico delle aziende che anche nel lecchese imbottigliano l’acqua delle sorgenti che fanno lauti profitti pagando l’acqua meno di quella che i cittadini pagano quella dei rubinetti.

la Segreteria provinciale
Rifondazione Comunista