DALL’ATLETICA ALLO SKELETON.
PER ALESSIA GATTI UN FUTURO
ALLE OLIMPIADI DI CORTINA?

LECCO – Che tocchi alla ventenne lecchese Alessia Gatti, impavida guerriera nello sport quanto mite piacevole e razionale ragazza nella vita, seguire le orme di Jennifer Isacco (abita a Casletto Rogeno) medaglia di bronzo nel bob a due alle olimpiadi di Torino 2006? Entrambe partite dall’atletica e attratte dalle piste del bob, anche se Gatti in verità sta cimentandosi nello skeleton, e non ha ancora deciso su quale disciplina optare in futuro. “È vero, per adesso continuerò sia con l’atletica che con il skeleton solo in seguito, credo tra un paio di stagioni deciderò su che sport orientarmi”.

Gatti, andiamo con ordine e quindi dall’atletica; ci rammenti gli inizi della tua pur breve carriera?
È stata “colpa” di mio fratello maggiore Simone, ricordo che io avevo cinque anni e lui otto e spesso nelle nostre gare gli davo la paga. Mi appassionai talmente tanto che in seguito entrai a far parte dell’Atletica Colombo Costrizioni Lecco. Fui subito attratta dai 100 metri piani, anche se pure gli ostacoli mi stuzzicavano. È bello alternare le due funzioni, ormai sono tre lustri che sono in questo mondo”.

E le gioie con gli scarpini chiodati non sono mancate.
Certo, si ambisce sempre al meglio però devo dire che sono abbastanza soddisfatta. Allori giovanili a parte, ho vinto il titolo italiano in staffetta e bronzo Under 23 nei 60 piani quindi mi sono piazzata terza l’anno scorso ai campionati italiani universitari ad Ancona nei 100 metri”.

Poi il recente colpo di fulmine, lo scorso maggio per lo skeleton. Milano e l’Arena in questo senso furono galeotte.
Esattamente, lì realizzai anche il mio personale sui 100 ostacoli in 13”e92 centesimi. Destino volle poi che al ritrovo fossero presenti anche i responsabili delle nazionali di bob e skeleton. Notarono la mia esplosività e a fine gara mi avvicinarono proponendomi uno stage di prova a Vigevano e successivamente partecipai ai campionati italiani di spinta”.

E fu una sorta di colpo di fulmine, prima nel bob e terza nello skeleton.
Sì vinsi nel bob ma considerai la terza piazza nello skeleton decisamente più lusinghiera, arrivai davanti a tutte le azzurre finendo battuta di poco nei tempi di spinta solo da due straniere professioniste del settore, attualmente le migliori al mondo”.

Da qui il debutto in coppa Europa.
Esatto, mi piazzai ventesima ma le condizioni della pista non erano il massimo. In futuro vedremo di rifarci”.

Sport pericoloso, dove il rischio dell’incidente è sempre dietro l’angolo. Preoccupata?
Assolutamente no, anzi è bello vedere il tuoi limiti. Talvolta cadi e sul ghiaccio le botte e i lividi da emarginare fanno bella mostra tuttavia fa parte del mestiere. La fifa sta a zero”.

Tuttavia posizionarsi a pancia sotto su una slitta e lanciarsi in un anello raggiungendo picchi di 120 km orari… Serve davvero tanto pelo sullo stomaco. A riguardo i tuoi genitori cosa ne pensano?
Mio padre Davide diciamo che ha accettato la decisione, mentre mamma Cristina è quasi più entusiasta di me tanto che ha manifestato l’intenzione di provare questa emozione in futuro”.

Penalizzante anche dover recarsi a Innsbruck per gli allenamenti.
Vero, ma non esistono alternative meglio allora adattarsi”.

Un sogno proibito, ma magari non così tanto, sarebbe partecipare alle olimpiadi di Milano-Cortina del 2026? Missione impossibile?
Sicuramente molto ardua ma tentarci non costa nulla, dipende dai risultati che riuscirò ad ottenere. Certo l’avvio è stato positivo, serve continuare su questa strada. Per ora teniamo questo sogno nel cassetto ma sarebbe fantastico essere al via ai Giochi, farlo in casa davanti al tuo pubblico ancor di più”.

E l’atletica?
Per ora non l’abbandono di sicuro, sposerò la causa della disciplina in cui otterrò i risultati migliori”.

L’ambizione di entrare in un corpo militare in un futuro prossimo esiste?
E come no. Riuscirci significa avere una garanzia per il domani sotto tutti i punti di vista, sportivi e non solo. Ecco un’altra meta importante da raggiungere”.

Alessia, sui banchi come va? Si riesce ad incastonare il binomio scuola-sport in maniera consona?
Direi di sì, io frequento l’università on line, facoltà scienze biologiche, in questo modo posso studiare a casa ma anche quando sono via. Certo non è sempre facile, gli impegni sono molti ed è un po’ complicato però con la forza di volontà ci si riesce tranquillamente, basta perseverare”.

Oltre ai genitori e alla tua indiscussa grinta, a chi devi dire grazie per aver raggiunto questi traguardi seppur intermedi?
Senza ombra di dubbio al mio allenatore all’atletica Lecco Stefano Longoni, una persona capace qualificata, su cui posso contare in ogni momento”.

Alessandro Montanelli