“DATECI UN TAGLIO”, L’OPINIONE
SUGLI ALBERI ABBATTUTI

Cara Lecconews

Davanti alla devastazione di Nazioni il taglio di alberi non può che esser relativo.
Eppure è davanti alla devastazione che si può cogliere che chi pianta alberi pianta una speranza e chi li taglia la taglia.

A Lecco pare che sia quest’ultima la strada che si sta battendo. Abbattendo alberi o insistendo per farlo.
Già lo scorso anno eravamo a 400 abbattuti e solo una 70ina piantumati.
Oggi si continua. Al taglio non alla posa.
Si taglian alberi spontanei, alberi centenari, alberi robusti e alberi naturalmente liberi e impertinenti, sani.
Con la promessa che ne pianterà altri.
Più piccoli, più educati, più estetici, più a uso consumo dell’uomo politico di turno.

Abbiamo tagliato poco più di un anno fa, un bosco, sano, con tutto ciò che di equilibrio viveva dentro, per preparar terreno a ruspe delle Cave che la politica vuol sempre più grandi, estese, invadenti.

Abbiamo quasi tagliato poco più di tre anni fa, un maestoso Olmo, sano, quasi centenario, perché servivan una decina di parcheggi a fianco del Comune.

Abbiamo tagliato poco più di due mesi fa, un breve filare di cinque Celtis, sano, in via Pasubio colpevole di alzare il porfido e far buio ai lampioni.
Sostituito, forse, da piccoli peri in fiore, in cattività come allo zoo.

Abbiamo tagliato ieri l’altro, una colorata e profumata Paulownia Imperialis, sana, di poco ingombro che i suoi semi avevano col vento attecchito tra il muro e un posto auto di via D’Annunzio, che con forza aveva resistito a un taglio ed era cresciuta spontanea, libera, maledizione a lei che osava farlo tra cemento e auto.

Abbiamo in procinto, a settimane, di tagliare un imponente Platano, sano, di oltre una decina di metri, di quasi un metro di diametro, davanti alle Poste di via Dante, rompe le balle al marciapiede e al posto auto a strisce blu. Poco sotto il posto per le auto eco è salvo.

Abbiamo in procinto, a breve, di trasformare il sentiero per Campo de’ Boi, in una strada per auto. Fan sapere che è per la promozione turistica e “in fin dei conti andrà ad intaccare uno spazio importante di bosco e montagna”.
Mica di case e cave.
Feste e cartelli saran però eco e a km0.

Intanto promuovon la giornata del bosco diffuso con dono di una piantina da davanzale, con selfie.
E c’è pure in maggioranza una lista che dice di chiamarsi Ambientalmente, ma mente mente.

 

Paolo Trezzi