DENTRO CASA (MA NON ERA LORO):
COPPIA DI TORRE DE’ BUSI
SOTTO PROCESSO A LECCO

TORRE DE’ BUSI – Vicenda curiosa quella che ha portato ad un’accusa di violazione di domicilio e invasione di terreno o edificio per i coniugi F. L. e G. D. P. per essere – presumibilmente – entrati nella casa che volevano acquistare prima che fossero espletate le pratiche notarili.

La storia è complicata innanzitutto perché la casa in questione era la dimora coniugale di una coppia già separata da tempo, che non potendo più pagare il mutuo aveva deciso di mettere in vendita l’immobile. Dopo aver trovato gli acquirenti – i due imputati – avevano redatto l’atto preliminare di vendita in cui si era stabilita il 30 giugno 2009 come data limite per il rogito, scadenza non rispettata per un errore catastale commesso dal precedente proprietario della casa.

Le pratiche sono comunque andate avanti e la proprietaria della casa se ne è andata nell’ottobre 2009, d’accordo con gli acquirenti che avrebbero potuto iniziare i lavori di ristrutturazione. Tuttavia gli imputati hanno poi rinunciato a comprare quell’immobile e hanno anche fatto causa per avere indietro la caparra dai proprietari, i quali sono stati condannati dal Tribunale civile di Bergamo a restituire il doppio della cifra versata.

Il problema è sorto quando i proprietari dell’immobile si sono accorti, nel gennaio del 2010, che qualcuno viveva nella loro casa: un giorno il lucchetto che chiudeva il cancello è stato trovato tranciato, le porte interne della casa erano chiuse a chiave e al piano superiore c’erano dei vestiti estranei alla famiglia. In un secondo sopralluogo i proprietari hanno constatato che il lucchetto del cancello era stato sostituito e che c’erano delle macchine nel cortile, oltre alle luci accese in casa.

Il giudice Manzi ad aprile sentirà la versione dei due imputati ed emetterà la sentenza.

M. V.