DON GIUSEPPE PELLEGRINO PER L’ULTIMA VOLTA ALL’ESTATE DEI RAGAZZI

LECCO – Ogni anno, con la fine della scuola, i cancelli degli oratori si spalancano per accogliere centinaia di bambini, ragazzi e adolescenti desiderosi di vivere un’estate diversa: un tempo di incontro, gioco, fede e crescita personale. Anche quest’anno, dal 9 giugno al 4 luglio, la Comunità Pastorale dei Beati Mazzucconi e Monza ha dato vita all’Oratorio Estivo, un’esperienza intensa e autentica che, sotto il titolo simbolico di TocToc, ha rappresentato molto più di un semplice centro estivo: è stata un’opportunità concreta per bussare alle porte del cuore, riscoprire la bellezza della relazione e accogliere l’altro. Si è trattato, per don Giuseppe Pellegrino, vicario uscente della Pastorale Giovanile, dell’ultima volta nei Rioni lecchesi di Rancio, San Giovanni e Laorca.

Don Giuseppe Pellegrino

Don Giuseppe è stato al centro di tutto questo fermento educativo e spirituale, guida preziosa e instancabile motore di un progetto che non si esaurisce nelle quattro settimane estive, ma lascia tracce profonde nella vita dei ragazzi e della comunità. Con sensibilità e visione pastorale, don Giuseppe in questi anni ha saputo interpretare i bisogni delle nuove generazioni, promuovendo una proposta innovativa che vede gli oratori organizzati per fasce d’età, valorizzando gli spazi e rendendo più significativi i legami tra i partecipanti. In particolare, l’oratorio di Laorca, sotto la sua cura, è diventato punto di riferimento per i ragazzi delle scuole medie: un luogo dove la bellezza non si misura nei numeri, pur in crescita (70 nel 2024, 90 nel 2025), ma nei rapporti che nascono e crescono. “Non è solo un posto dove andare, ma una casa dove tornare”, raccontano alcuni dei ragazzi che hanno partecipato. Ed è proprio questo senso di “casa aperta a tutti” che don Giuseppe ha saputo costruire nel tempo, rendendo l’oratorio un rifugio, uno spazio di fiducia, uno specchio della Chiesa che accoglie.

Il tema del 2025, TocToc, si inserisce perfettamente in questo contesto: è un invito a superare i propri limiti, ad aprire nuove porte, a lasciarsi trasformare dalla speranza e dal Vangelo. In questo anno giubilare, voluto da Papa Francesco come tempo di rinnovamento spirituale, l’oratorio è diventato così una piccola “porta santa” quotidiana, dove i giovani hanno potuto incontrare il volto di Gesù attraverso esperienze semplici ma autentiche.

Don Giuseppe Pellegrino non è solo il “regista” di tutto questo: è stato il testimone di una fede vissuta con passione, che si trasmette per contagio. Con la sua presenza costante, le sue parole cariche di speranza e la capacità di ascolto, ha continuato a seminare fiducia e gioia nei cuori dei giovani. Non chiedendo perfezione, ma disponibilità: a mettersi in gioco, a uscire dai confini di casa, a servire la comunità. Dopo l’esperienza del 2024, intitolata ViaVai, che aveva introdotto l’idea del viaggio come trasformazione, l’estate 2025 rappresenta un passo ulteriore nel cammino educativo e spirituale proposto dalla Comunità Pastorale. “Come Abramo – ci ricorda don Giuseppe – anche noi siamo stati chiamati a fidarci, a partire, a credere che esiste una Terra Promessa per ciascuno di noi”.

E l’oratorio, in questi anni sotto la sua guida, è stato un piccolo angolo di Terra Promessa: un luogo dove non si ha paura, perché c’è sempre qualcuno pronto ad aprire, ad ascoltare, ad accogliere. Proprio come fa ogni giorno don Giuseppe, con le porte del suo cuore sempre spalancate.