ECONOMIA, CONFINDUSTRIA:
“PREVISTA CRESCITA
NELLE PROSSIME SETTIMANE”

rockefeller-lavoroLECCO – I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido relativo al mese di maggio 2015 condotto dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como delineano in maggio, rispetto ad aprile, una fase di lieve stagnazione per i principali indicatori esaminati: domanda, attività produttiva e fatturato. I dati dell’Osservatorio, che riguarda i territori delle province di Lecco, Sondrio e Como, rivelano una contrazione dell’intensità della domanda sul mercato domestico. L’export risulta invece stazionario. L’attività produttiva risulta invariata rispetto al mese di aprile, fenomeno che è confermato anche dai giudizi di livelli in diminuzione e in aumento che assumono egual entità.

Le vendite seguono quanto riscontrato per la produzione. In questo scenario le imprese del campione rivelano di affrontare criticità legate alla scarsa visibilità degli ordini (per oltre 4 imprese su 10 il portafoglio copre un periodo di poche settimane), all’aumento del costo di approvvigionamento delle materie prime (che ha interessato un quarto del campione) e alle situazioni di insolvenza e di ritardo dei pagamenti da parte dei clienti (per oltre un’impresa su due). A livello generale, si rileva inoltre una differenziazione a livello settoriale: mentre per il metalmeccanico e il tessile in caso di variazione prevalgono i giudizi di diminuzione, per gli altri settori rappresentanti dal campione (carta, plastico-chimico, alimentare, legno ecc.), quando il dato varia le indicazioni di aumento sono maggiori di quelle di discesa. Diversamente dai dati di maggio, infine, per le prossime settimane le imprese prevedono un miglioramento, così come indicato da un quarto del campione.

MAGGI GIOVANNI“Il panorama attuale – afferma il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Giovanni Maggi – risulta ancora complesso: a fianco di imprese che stanno ottenendo risultati, soprattutto grazie all’export e alla presenza oltre i confini nazionali, ce ne sono anche alcune che hanno registrato una minor intensità degli scambi. Chi poi opera principalmente sul mercato domestico, fa ancora più fatica. Non a caso l’associazione ha da poco lanciato la seconda edizione 2015 del Fondo Internazionalizzazione, che mette a disposizione un totale di 100mila euro per l’attività delle imprese rivolta ai mercati internazionali. Ancora una volta non possiamo certo annunciare la tanto attesa ripresa anche se, a livello nazionale, alcuni segnali di miglioramento si possono cogliere. Proprio questi devono essere lo stimolo per continuare a lavorare su quegli aspetti che favoriscono la competitività delle nostre imprese”.

Ecco il documento completo di Confindustria