EDILIZIA IN CRISI, I COSTRUTTORI SCRIVONO AI SINDACI: “MENO BUROCRAZIA, PIU’ CONFRONTO”

PIAZZA SERGIOLECCO – Il presidente dell’ANCE provinciale, Sergio Piazza, ha inviato ieri una lettera a tutti i primi cittadini del Lecchese, segnalando le difficoltà in cui versa il settore dell’edilizia e l’opportunità di aprire un confronto con i Comuni “per individuare quegli eventuali correttivi al PGT che consentano una reale rigenerazione urbana e, al tempo stesso, uno sviluppo all’insegna della sostenibilità”.

Questo, ma non solo, nella lunga missiva che pubblichiamo di seguito in anteprima ed integralmente:

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Lecco, 26 giugno 2014

Gentile Signor Sindaco,
desidero portare alla Sua attenzione la situazione particolarmente difficile in cui versa l’edilizia anche in provincia di Lecco, colpita da una crisi che dura ormai da cinque anni e che ha determinato numerose chiusure e la perdita di centinaia di posti di lavoro.
Se infatti qualche timido segnale di un rallentamento del trend negativo pare finalmente registrarsi, non possiamo non evidenziare come si sia ancora ben lontani da quell’inversione di tendenza a cui le nostre imprese guardano con grande attesa per una ripresa dell’attività che consenta di rilanciare un settore da sempre centrale nel contesto economico, per il ruolo che svolge direttamente in termini di produzione di reddito e occupazione, oltre che per il grande indotto che sa muovere.

Le azioni assunte dal Governo – sia dall’Esecutivo in carica che da quello precedente -, se pure vanno nella direzione giusta, confermando gli incentivi per il risparmio energetico e le ristrutturazioni, vanno viste come un primo tassello a cui deve seguire una più complessiva riforma della politica per la casa, che tenga conto sia della parcellizzazione della proprietà immobiliare tipica del nostro Paese, sia dell’esigenza di una maggior flessibilità nel sistema delle locazioni.

Ma, soprattutto, esse devono tuttavia poter essere accompagnate a livello locale da scelte concrete che le rendano realmente attuabili. Ciò significa, in modo particolare, affrontare con decisione e lungimiranza il tema della riqualificazione dell’edificato, favorendo attraverso l’utilizzo di incentivi volumetrici e l’impiego di strumenti come la perequazione e la compensazione urbanistica, processi di rigenerazione urbana che, nella direzione della riduzione di consumo di nuovo suolo, consentano di porre mano ad una vera ristrutturazione del patrimonio edilizio pubblico e privato esistente, la cui obsolescenza in termini di sicurezza, efficienza energetica, comfort abitativo è sotto gli occhi di tutti.

Lo strumento del PGT appare quello più idoneo, sotto questo aspetto. Anche perché, per sua natura, esso dovrebbe non solo limitarsi a fotografare l’esistente, ma a promuovere uno sviluppo complessivo del territorio, che tenga conto delle sue caratteristiche e delle sue peculiarità. Uno strumento dinamico, dunque, a cui costantemente mettere mano alla luce dell’evoluzione delle esigenze di chi vi abita e vi lavora.

Ciò che Le chiediamo, dunque, Signor Sindaco, è il coraggio di aprire un confronto con le forze vive della società e con il tessuto economico locale, per individuare quegli eventuali correttivi al PGT che consentano una reale rigenerazione urbana e, al tempo stesso, uno sviluppo all’insegna della sostenibilità.

Le imprese edili, negli anni della crescita, hanno fortemente contribuito al benessere dei comuni del nostro territorio, grazie alle risorse economiche sotto forma di oneri e agli interventi di realizzazione degli standard. Un peso che, insieme al costo delle aree, è arrivato ad incidere fino a quasi il 40% di ogni intervento realizzato. Questo apporto, con la crisi del settore, è venuto negli ultimi cinque anni gradualmente meno. E, nel futuro, non potrà comunque tornare ad avere lo stesso valore del passato, anche perché, con questa crisi, è cambiato radicalmente il contesto in cui si può fare impresa in ambito edile.

Abbiamo bisogno, da parte Sua e della Sua amministrazione, un impegno nel ridisegnare insieme il futuro del nostro territorio, nella consapevolezza che senza sviluppo non vi possono essere né un contesto favorevole al fare impresa, né d’altra parte servizi ai cittadini e alla comunità, stante per altro i vincoli imposti dal Patto di stabilità.

Tale corresponsabilità deve investire sia il livello politico-amministrativo che quello tecnico e deve tradursi anche in una decisa riduzione del carico burocratico che oggi grava sugli iter edilizi, determinando ritardi insopportabili in una fase di difficoltà di mercato e generando un quadro complessivo di incertezza in cui è impossibile ogni programmazione, indispensabile per chi voglia svolgere un’attività imprenditoriale o professionale. Rimuovere questi ostacoli e questi limiti è un impegno necessario, per tornare a fare del nostro territorio un ambito capace di generare ricchezza ed occupazione diffusa.

Nel ringraziarLa per l’attenzione, resto a Sua disposizione per approfondire insieme i contenuti sintetizzati in questa mia lettera.
Cordialmente.

IL PRESIDENTE
Sergio Piazza