ELEZIONI, NEL CENTRODESTRA
QUALCOSA SI MUOVE:
L’ENNESIMA DIVISIONE?

LECCO – Si dice che l’Ncd abbia due caratteristiche – a Lecco: sta antipatico al resto del centro destra ma ha molti voti in mano. Oppure, ha tanti voti in mano e (anche per questo) sta sull’anima agli altri, specialmente a Forza Italia e Fratelli d’Italia.

E allora, visto che tanto al 99% la partita è persa contro lo strabordante Brivio, che corra col solo PD o con alleati vari, tanto vale fare la propria strada da soli. Lo si sente mormorare, anche fuori dalle stanze del partito di Alfano: fare un listone unico della destra è difficilissimo, pressoché impossibile poi dopo che a Roma è stato impallinato il referendum leghista sulla Legge Fornero. A quel punto, tutti separati verso la sconfitta? Forse.

Intanto continuano a girare dati, numeri, previsioni e soprattutto nomi. Insistenti, a destra, quelli di Daniele Nava, Antonio Rossi e del ciellino Dionigi Gianola da Premana. Uno si chiede: ma lo conoscono, a Lecco, Gigi il premanese? Certo che sì: a parte la forza sempre compatta e presente dell’area politica intorno alla Compagnia delle Opere, Gianola può sfruttare proprio il suo ruolo di direttore della CDO lecchese (e non solo). Ma l’uomo che prenderebbe più voti pare certamente essere Antonio Rossi – il quale però non ha la minima intenzione di andare ad impantanarsi a Lecco: la sua è una visione molto più ampia, addirittura ben sopra alla Regione dove pure ha spazi e grandissima visibilità (non soltanto per l’amicizia con Maroni). Il bell’Antonio punta a Roma, Coni o Ministeri si vedrà – ma Palazzo Bovara proprio no. E infine c’è Nava, che a sua volta ha un ruolo a Palazzo Lombardia ma potrebbe anche presentarsi alla improba sfida con Brivio.

Resta da capire come e con chi. Probabilmente con una lista Ncd che “rischia” di aggregare molto del malcontento che serpeggia tra chi, a Lecco, non vota PD. D’altra parte tutti i sondaggi indicano che dietro e sotto ai Dem (sempre ben oltre il 40%) gli altri sono tutti “debolucci”, nessuno sopra il 15% – anzi. Grillini, forzisti, men che meno la sinistra che aspetta di vedere i risultati greci e gli eventuali sviluppi nazionali della mezza frona piddina a Renzi; restano “Appello” che potrebbe prendere un 5-6% e i derelitti Fratelli d’Italia ridotti (secondo le stime che circolano in queste settimane) ad un 1-2% senza peso.

In attesa del prossimo sondaggione – atteso ad ore proprio quello commissionato da Nava & C. – una certezza rimane: la sensazione che “tutti gli altri” siano lì a vedere chi interpreterà il ruolo di primo degli sconfitti.

ElleCiEnne