LECCO – “Essere anziani a Lecco”: questo il tema trattato dal Rotary Club nella serata di giovedì 19 aprile nella location dell’hotel Il Griso. Scopo dell’incontro: evidenziare i servizi resi alla popolazione anziana del nostro territorio dal Comune, dall’ospedale Manzoni e dall’associazionismo privato.
Il primo tra i relatori a prendere la parola è stato Riccardo Mariani, Assessore alle politiche sociali. “Lecco è una città di anziani, come rilevato dalle elaborazioni ISTAT: ci sono quasi 2 anziani per ogni giovane al di sotto dei 14 anni. L’amministrazione comunale deve prendere atto di questa realtà e dei peculiari bisogni che l’accompagnano, mettendo in atto azioni concrete a tutela dei cittadini appartenenti a questa fascia di età”.
“È in quest’ottica che parte il progetto coordinato dal Comune di Lecco e realizzato insieme a Living Land e Anaci, che vuole dare una risposta al disagio sociale, costruendo una rete di solidarietà e di coesione sociale tra vicini di casa: il “welfare di condominio”, progetto che verrà sperimentato a Lecco per la prima volta nel rione di Santo Stefano”.
A parlare poi Simona Piazza, Assessore Promozione della cultura e delle politiche giovanili, che ha introdotto il progetto “La casa della solidarietà e della terza età”. La parola è poi passata a Angelo Vertemati, componente della Presidenza di Auser Lombardia, che ha descritto l’iniziativa pro anziani, sottolineandone scopi e funzioni.
A nome dell’associazionismo privato ha parlato Stefano Vimercati, presidente della Fondazione Scola. Ha infine chiuso la serata l’intervento di Agostino Colli, Primario di Medicina Interna, Direttore del Dipartimento di Area Medica, d specialista in Cardiologia, Gastroenterologia e Medicina Interna. “Essendo preponderante a Lecco la popolazione anziana, l’ospedale deve affrontare la grande sfida di riuscire a far fronte qualitativamente e quantitativamente alle esigenze di salute delle persone in età senile in ogni momento dell’anno. Infatti, l’allungarsi della vita è accompagnata da malattie proprie dell’età avanzata, che difficilmente si presentano da sole, rendendo necessaria una visione di insieme per curare al meglio”.