FIACCOLATA, REAZIONI DEI PARTITI E DENUNCIA: “MANIFESTANTE INVESTITO”

LECCO – Lecco si è risvegliata con le ferite il giorno dopo la fiaccolata in ricordo dei repubblichini fucilati; il pomeriggio di ieri ha visto l’intervento della polizia per sedare le tensioni, che hanno visto una prima scintilla nell’incontro ravvvicinato tra i due cortei in città e il vero e proprio culmine nel tentativo di una parte della contro-manifestazione della sinistra di entrare a Palazzo Bovara, bloccato dalla polizia in assetto antisommossa. Quest’ultimo atto di una giornata come non se ne vedevano da tempo nel capoluogo lariano ha sollevato i commenti della politica cittadina.

Dai vertici lecchesi di Fratelli d’Italia arriva una denuncia corale: “Esprimiamo sconcerto e dolore per l’insensato assalto alla sede del Comune questa sera – il commento di Alessandro Negri, presidente provinciale FDI, Filippo Boscagli, capogruppo FDI Città di Lecco e Massimo Sesana, presidente circolo FDI Lecco città -. Una massa di intolleranti che ha colpito le istituzioni locali e le nostre forze dell’ordine cui va un sentito ringraziamento per il lavoro svolto. È assurdo vedere nel 2025 a Lecco scene da guerra civile totalmente fuori dalla storia e soprattutto dalla realtà della nostra città. La nostra vicinanza alle istituzioni di Lecco che rappresentano tutti i cittadini e sono un vero baluardo di democrazia contro chi paradossalmente pensa di essere il tutore della tolleranza lanciando pietre contro eletti e polizia”.

Giunge invece da un partecipante alla manifestazione la segnalazione di un episodio “che ha scaldato molto il corteo”: “Appena prima dell’ingresso in comune – racconta -, una macchina ha eluso la sorveglianza dei poliziotti in coda al corteo e, nella rotonda tra via Digione e via Dante Alighieri, ha colpito in pieno un manifestante, che fortunatamente è rotolato sopra e non sotto la macchina”. La scena è stata vista da numerosi testimoni e “la foto della targa è stata consegnata alla polizia, che ha assistito impotente alla scena ma che spero stia risalendo all’autore del gesto”.

Giungono critiche all’azione in Comune anche dal segretario provinciale di Forza Italia Lecco Roberto Gagliardi: “Sostegno e ringraziamento alle Forze dell’Ordine che hanno impedito sia ad alcuni esponenti della sinistra estrema di entrare a Palazzo Bovara e sia di limitare il più possibile i danni in città. Davvero sconvolto nel vedere come si possa strumentalizzare una data importante come il 25 Aprile, Giornata Memorabile della Liberazione per cercare di creare confusione e tensioni inaccettabili.
Massima solidarietà e ringraziamento agli agenti bersaglio di questa sera a rischio della propria vita, continuano a garantire a tutti sicurezza e protezione. Fortunatamente gli agenti della Polizia hanno agito tempestivamente evitando il peggio, da condannare sono questi episodi di violenza che vanno al di là di ogni ragione. Speriamo che i responsabili siano individuati. Voglio solo aggiungere quanto segue l’art 21 della Costituzione “ — Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.“
Concludo semplicemente ricordando a tutti che la tutela della libertà di pensiero si giustifica in quanto trattasi di un pilastro di uno stato democratico che abbia come base il pluralismo ideologico”.

Con lui la segretaria cittadina di Forza Italia Lecco Angela Fortino: “Forza Italia Lecco condanna con fermezza ogni forma di violenza. Quanto accaduto questa sera al Comune di Lecco è un fatto gravissimo che offende la nostra comunità e i suoi valori di civiltà e rispetto e va giudicato senza riserve. Esprimiamo piena solidarietà alle forze dell’ordine, che con coraggio e dedizione difendono ogni giorno la sicurezza di tutti i cittadini e che questa sera, per salvaguardare la sede istituzionale del nostro Comune e garantire l’incolumità dei Consiglieri Comunali riuniti in adunanza, sono stati aggrediti dai manifestanti “antifascisti”. La violenza non può e non deve mai essere strumento di espressione: Forza Italia crede nel dialogo, nella legalità e nella difesa delle istituzioni democratiche”.

A intervenire sui fatti della serata di ieri è anche il gruppo consiliare di Fattore Lecco: “Manifestiamo il nostro sdegno per la manifestazione di nostalgici del fascismo e condanniamo con fermezza gli intollerabili episodi di violenza e arroganza ad opera di gruppi anarchici visiti alle porte del municipio che hanno costretto alla sospensione del Consiglio comunale e allo schieramento della polizia davanti all’ingresso”.

“L’ignoranza non può mai essere una scusa. La violenza non fa parte della Democrazia. Soprattutto se la posta in gioco è la difesa dei principi costituzionali – hanno dichiarato gli amministratori di Fattore Lecco – Evidentemente a qualcuno la bella manifestazione del 25 aprile a Lecco ha dato fastidio: ai nostalgici del fascismo che hanno voluto inscenare una misera rappresentazione, poco partecipata nonostante l’ambigua presenza di un sindaco di Fratelli d’Italia, e forse nemmeno agli anarchici che sono abituati ad urlare frasi senza senso pur di far sapere che esistono”.

“Il mix di ignoranza e mania di protagonismo ha portato a scegliere la sede del Municipio cittadino come palcoscenico per tentare di dire qualcosa che era già stato detto, in modo pacifico e profondo, appena tre giorni prima: Lecco era e resterà sempre antifascista. Lo hanno detto in piazza centinaia di persone libere, educate, salde nei principi e forti nelle idee: a chi pensa di sporcare la bellezza della nostra Medaglia d’argento per la Resistenza ricordiamo che nell’amministrazione comunale troveranno sempre un punto di dialogo e di confronto. Qualcuno dovrebbe ripassare e comprendere la Storia! Perché l’ignoranza non può mai essere una scusa – hanno concluso i rappresentanti della lista civica che sostiene il sindaco Mauro Gattinoni – Non è scimmiottando le pagine buie del passato o agitandosi davanti al cancello del Comune che si trasmettono i valori fondanti della nostra comunità: viva Lecco, viva l’Italia, viva il 25 aprile!”.

“Ieri sera – l’intervento della capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Lecco, Cinzia Bettega – la seduta del consiglio comunale è stata interrotta a causa dell’ingresso di un gruppo di persone nel cortile del Municipio in piazza Diaz: gridavano slogan in coro, non erano pochi e l’atteggiamento non era per niente pacifico, ma arrabbiato, tipico di antagonisti, anarchici o come vogliono esser chiamati. Un episodio che in quasi 30 anni di presenza a Palazzo Bovara non avevo mai visto.

Le forze dell’ordine, che ringrazio per il loro lavoro, li hanno fatti uscire e proprio all’ingresso del municipio è scattata la violenza. Abbiamo visto tutti il video che riprende un manifestante che lancia un sasso contro la testa di un agente, che per fortuna aveva il casco, più altri assalti alla polizia. Gli esponenti di sinistra che minimizzano quanto accaduto a parte rovesciate avrebbero scatenato una fiumana di commenti e comunicati indignati contro la destra violenta, convocato presidi a tutela delle istituzioni e riaffermato in ogni modo che la democrazia è in pericolo.

In questo caso invece dichiarazioni all’acqua di rose, puntualizzazioni inutili, una sequenza di distinguo pasticciati.
Puntualizzo io che alla ripresa della seduta consigliare il sindaco Mauro Gattinoni non ha detto una parola per commentare una contestazione aggressiva nei confronti dell’istituzione comunale che rappresenta e a mio parere invece era il minimo che poteva fare visto il suo ruolo. Un mutismo imbarazzante”.

Ha raddoppiato il segretario provinciale leghista Daniele Butti: “Esprimiamo piena solidarietà alle Forze dell’Ordine, che con coraggio e senso del dovere operano quotidianamente per garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
Ieri sera, nel compiere il loro servizio a tutela della sede istituzionale del Comune di Lecco e dell’incolumità dei Consiglieri Comunali regolarmente riuniti, sono stati oggetto di una vile aggressione da una parte di manifestanti definitisi “antifascisti” evidentemente non nei modi. La Lega Salvini Premier condanna fermamente ogni forma di violenza, che non può e non deve mai diventare strumento di espressione politica. Crediamo nel rispetto delle regole, nella forza del confronto democratico e nella difesa delle istituzioni”.

Indignazione per la manifestazione in ricordo dei repubblichini arriva da Alleanza Verdi e Sinistra – Cambia Lecco, che non si spiega l’assalto al municipio che ha seguito il corteo: “Riteniamo ancora inspiegabile che nella Lecco del 2025 sia stata autorizzata una manifestazione indetta da “i camerati” e che a questa celebrazione nostalgica abbia addirittura partecipato un Sindaco e un membro del consiglio provinciale. Per questo abbiamo aderito e siamo stati presenti alla piazza chiamata dall’Anpi dove le forze democratiche della nostra città, medaglia d’argento al valor militare per la Resistenza, hanno giustamente mostrato il proprio sdegno.

Il senatore di AVS Tino Magni ha presentato un’interrogazione urgente al Ministro dell’interno Piantedosi per capire perché sia stata autorizzata una manifestazione che per i manifesti apparsi nei giorni precedenti si profilava come una provocazione per le istituzioni e le forze democratiche della nostra città. Non comprendiamo infine quale siano le ragioni per cui un gruppo di persone abbia deciso di puntare il Palazzo Comunale dove si stava svolgendo il consiglio comunale ed erano riuniti consiglieri, consigliere, assessori, assessore e sindaco che fino a pochi minuti prima erano presenti al presidio antifascista convocato dall’ANPI”.

Intervenuta anche AmbientalMente Lecco: “Fatichiamo a comprendere la ragione per cui alcuni anarchici abbiano scelto una forma di confronto con le istituzioni che, come prevedibile, avrebbe sicuramente portato a una strumentalizzazione politica di quella che è stata la contro-manifestazione antifascista di ieri. Meno ancora però vediamo il senso che sia autorizzata una manifestazione di commemorazione fascista allo stadio.
Persino meno vediamo il senso che questa manifestazione parrebbe presieduta, da quanto apparirebbe nelle foto, da un consigliere provinciale di centrodestra. Senza parole invece restiamo di fronte alle dichiarazione del consigliere Regionale di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, che si dice basito della presenza di amministratori del centrosinistra alla contro-manifestazione antifascista.
L’antifascismo è un dovere costituzionale, non una cosa di sinistra. La storia ribadisce la realtà: nelle fila della Resistenza si trovavano comunisti e cattolici, monarchici come repubblicani.
Gli unici a non esserci erano i fascisti.
Quindi è sacrosanto che ci siano anche rappresentanti istituzionali a una simile manifestazione.
Non lo è esserci ad una convocata con la firma “I camerati”.
È bene essere chiari”.

“Esprimo la massima solidarietà alle forze dell’ordine a presidio di palazzo Bovara, dove in quel momento si stava tenendo il consiglio comunale, massima espressione della democrazia, che deve essere sempre salvaguardata e non coinvolta in fatti del genere. Ma dal consigliere di Fdi Zamperini mi aspettavo la stessa volontà di demonizzare quello che è avvenuto nei pressi dello stadio, perché, a differenza degli altri anni, l’organizzazione di quel momento è stato firmato da ‘I camerati’, un riferimento chiaro ai militanti del partito fascista la cui riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, come tutta la destra sa, è vietata dalla XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione. E sono altrettanto vietati l’apologia del fascismo, dalla legge Scelba del 1952, e le condotte, anche con l’utilizzo di simboli, riconducibili al fascismo, dalla legge Mancino del 1993”, lo dice Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, riferendosi a quanto accaduto, nella serata di lunedì, a Lecco.

Zamperini dice che credeva fosse finita l’epoca degli anni di piombo, ma non può pensare di giustificare situazioni che hanno evidentemente a che fare con un’organizzazione fuori legge. Da lui mi aspettavo tutt’altra presa di posizione rispetto a quanto accaduto. Soprattutto considerato che è successo a Lecco, città Medaglia d’argento al valore militare per l’attività di resistenza partigiana. Ribadisco: manifestazioni sottoscritte da ‘camerati’ non devono trovare spazio nel 2025. Spero che anche la destra, Zamperini e Fdi lo capiscano che sono negative per l’Italia, sono un segnale brutto di ritorno al passato che noi non vogliamo minimamente giustificare. In particolare, quando, come in questo caso, hanno visto impiegati decine di carabinieri a presidio della commemorazione allo stadio, invece che stare sul territorio o a difesa delle istituzioni”, sottolinea il dem.

“Spero che da parte di Zamperini e di tutta la destra arrivi, dunque, una condanna anche di coloro che hanno organizzato la fiaccolata al Rigamonti-Ceppi. Chi non lo fa, si assume la responsabilità di voler riscrivere la storia vera e va contro la sua parte giusta. Condannare significa, invece, stare dalla parte della legge e della Costituzione, che non si possono usare solo quando fanno comodo o a seconda dei momenti”, conclude Fragomeli.

RedPol