FUMO NERO DALL’INCENERITORE
IL COORDINAMENTO HA DUBBI
SULLA SPIEGAZIONE DI SILEA

coordinamento-lecchese-rifiuti-zeroVALMADRERA – Le spiegazioni fornite da Silea relativamente al guasto del forno inceneritore di mercoledì, che ha comportato un’anomala fuoriuscita di fumo scuro dall’impianto, non hanno convinto il Coordinamento lecchese rifiuti zero, che mette in fila alcune considerazioni e pone alla partecipata tre domande: il blocco del camino della linea 1 è riconducibile alla dinamica spiegata dal direttore Marco Peverelli oppure all’intasamento del canale della caldaia? Cosa centra il fatto che la linea 3 fosse ferma con la fuoriuscita di fumo, cosa sarebbe cambiato se fosse stata in funzione? L’Arpa è intervenuta sull’impianto o si è limitata a recepire la comunicazione di Silea relativamente al guasto?

In riferimento alla fuoriuscita di fumo dall’edificio del forno inceneritore di Valmadrera, verificatosi nel pomeriggio di mercoledì 17 maggio, esponiamo qualche considerazione e poniamo alcune domande. Quando ci è stato segnalato l’inconveniente, viste le fotografie, abbiamo pensato ad un problema legato alla conduzione del Forno 1, dato che il Forno 3 è fermo per manutenzione, che, purtroppo ha comportato una emissione di inquinanti dall’edificio dei forni.

Ieri, poi, abbiamo visto il comunicato di Silea, che, in sostanza diceva:
1- sono cadute delle croste di magnesite nella camera di combustione che hanno ostruito il canale di aspirazione, comunque la gestione dei rifiuti è rimasta lineare;
2- la criticità si è determinata perché il sistema di aspirazione della Linea 3 non era in funzione;
3- da un punto di vista emissivo non si sono riscontrate difformità ai parametri di legge. La problematica è stata prontamente segnalata all’Arpa.

Un comunicato che, pur confermando che vi siano state emissioni di fumi di combustione non aspirati verso il sistema di abbattimento, ci è parso impreciso e con affermazioni (punto 2) tecnicamente non esatte, per giustificare una “problematica normale di tutti gli impianti”. Cerchiamo quindi, seguendo l’impostazione di Silea, di porci alcune domande.

1- Se è vero quello che dice Silea al punto 1, come è possibile che la “gestione dei rifiuti è rimasta lineare”? Quanto descritto da Silea, cosa che può capitare, dovrebbe avere come conseguenza il blocco delle griglie e quindi il blocco nell’alimentazione dei rifiuti, contrariamente a quanto dice Silea; ma comunque, per quello che sappiamo, non impedirebbe ai fumi della combustione di passare attraverso il normale sistema di abbattimento degli inquinanti ed uscire dal camino. Per cui la domanda che poniamo a Silea è: ma il “tappo nell’impianto di aspirazione” era dovuto alla dinamica descritta o piuttosto all’intasamento del canale della caldaia, come sembra di capire? In questo caso le cose sarebbero un po’ diverse rispetto a quanto detto, soprattutto per quanto riguarda le responsabilità e la previsione del guasto. Se Silea vuole essere trasparente e tranquillizzare nei fatti su quanto successo, renda pubblici i parametri di funzionamento del forno (dati camera di combustione) relativi agli ultimi 15 giorni, in modo da dimostrare che l’evento è stato un imprevisto. Diversamente quali accorgimenti vengono assunti per evitare simili inconvenienti?

silea forno guasto fumo (4)2- Quanto sostenuto al punto 2 sembra più una frase ad effetto per dimostrare che la situazione è sotto controllo e tranquillizzare, ma, per quello che conosciamo, non attinente con la realtà delle cose: le due linee di combustione, Linea 1 e Linea 3, ci sembra siano completamente separate ed indipendenti: dalla tramoggia di carico dei rifiuti sino all’uscita dei fumi dal camino. Per cui chiediamo a Silea, come si sarebbe risolta la criticità se la linea 3 fosse stata in funzione? Forse per tranquillizzare le persone, giustamente preoccupate della situazione, occorrerebbe essere più precisi e trasparenti (anche in generale), in modo da dare, ancora di più, segnali chiari che la tutela della salute delle persone e dell’ambiente sono la priorità di Silea.

3- “Che da un punto di vista emissivo non si sono riscontrate difformità” è una considerazione ovvia, visto che il controllo delle emissioni viene fatto a camino, per cui i fumi che non passano per il camino non sono sottoposti a tali controlli. Relativamente a quanto successo mercoledì 17 maggio, ci sembra che i fumi prodotti in camera di combustione dall’incenerimento dei rifiuti siano fuoriusciti passando, prima all’interno dell’edificio che contiene i forni e dove lavorano le persone addette all’impianto (interni ed esterni), quindi all’esterno dell’edificio ed in atmosfera, come documentato dalle foto pubblicate anche sui giornali, senza passare attraverso i sistemi di abbattimento degli inquinanti presenti sull’impianto. Si è trattato di emissioni controllate in atmosfera, relative ad un impianto soggetto ad Autorizzazione integrata ambientale (Aia)? Non dubitiamo che siano state eseguite la dovute segnalazioni all’Arpa, ma ci chiediamo: l’Arpa ha potuto intervenire immediatamente durante il guasto, per effettuare i necessari riscontri ed a tutela soprattutto delle persone addette all’impianto, oppure è intervenuta dopo la fermata del forno? Anche perché la gestione del problema pensiamo abbia richiesto tempi dell’ordine di alcune ore, ben superiore rispetto a quello che magari si è percepito dall’esterno. Oppure l’Arpa non è intervenuta sull’impianto e Silea si è limitata alla comunicazione del guasto e della fermata della Linea 1? 

Coordinamento lecchese rifiuti zero